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Monitoraggio media ed alleanze globali

11/11/2015

Enzo Rimedio

Si terrà a Vienna dal 17 al 20 novembre il congresso FIBEP, la federazione internazionale che raccoglie le aziende del settore del monitoraggio e delle analisi dei media. Un’occasione per il settore per conoscere best practice internazionali e per conoscere le nuove partnership, tra cui Global Media Intelligence di cui fa parte anche l’italiana L’Eco della Stampa.

 

Dal 17 al 20 novembre 2015 si terrà a Vienna il congresso FIBEP (Federation Internationale des Bureaux d’Extraits de Presse), la federazione internazionale che raccoglie le aziende del settore del monitoraggio e delle analisi dei media.

La FIBEP, fondata nel 1953 a Parigi, gestisce una vasta gamma di attività fra cui il FIBEP World Media Intelligence Congress, diversi laboratori e sessioni di interscambio fra gli associati, programmi per i giovani, oltre a studi di ricerca e sviluppo attraverso apposite commissioni interne.

L’organizzazione riunisce più di 100 aziende di 60 paesi diversi ed è attualmente guidata dal suo Presidente, Mazen Nahawi, amministratore delegato di News International Group e dal suo segretario generale, Florian Laszlo, CEO di Observer GmbH.

Quest’anno il Congresso si concentrerà sulla media intelligence, la web reputation, i big data ed il monitoraggio dei social media. L’Italia sarà rappresentata da L’Eco della Stampa, Euregio e PerVoice.

Nel FIBEP World Congress Intelligent Media sarà possibile venire a conoscenza delle ultime tendenze del settore, le migliori best-practice, le notizie sull’attuale situazione del mercato oltre alla possibilità di entrare a contatto con altre aziende per effettuare eventuali partnership.

E, a proposito di partnership, è dell’ultima ora l’annuncio della costituzione di un’alleanza internazionale, denominata Global Media Intelligence (GMI), cui fanno capo sei leader europei, fra cui l’italiana L’Eco della Stampa.

La GMI si propone di coordinare le risorse di ogni singolo membro affinché ci sia un’offerta unica su di un totale di 15 Paesi, con l’intento di fornire ai clienti un servizio migliore tramite lo sviluppo di standard comuni e la condivisione di tecnologie e know-how.

Forse per i primi risultati ci vorrà un po’ tempo, ma l’iniziata è lodevole e chissà, in questa epoca di fusioni e partnership, non ve ne sarà qualcuna tutta italiana.

 

Fonte: SOS Rassegna

 
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