Nasce il comitato per promuovere l’advertising online

È attivo lo IAB User-Generated Content & Social Media Committee, voluto da IAB Europe per sensibilizzare i professionisti del marketing sulle potenzialità dei social media.

La conferma della crisi del mercato pubblicitario arriva dai recenti dati Nielsen: i media tradizionali cadono, la Rete tiene. Internet si dimostra infatti un veicolo importante per gli investimenti pubblicitari, un’eccezione rispetto al trend generale del mercato.


Se il dato complessivo dell’advertising online segna un +6,7% (188 milioni di investimento nel 1° quadrimestre del 2009), le note dolenti si registrano invece sul fronte cartaceo (-25.6%, di cui: -29.5% i periodici, -29% la free press, -22.7% i quotidiani a pagamento), della tv (-15,3%) e della radio (-19,2%).


In questo scenario – dove il Web si conferma un terreno affidabile per gli investimenti pubblicitari – IAB Europe (Interactive Advertising Bureau) ha costituito il Comitato User-Generated Content & Social Media. L’obiettivo è quello di aiutare i professionisti del marketing a trarre beneficio dallo user-generated content (UGC) come piattaforma fruibile a scopi pubblicitari.


Il tema è quello della valutazione uniforme. Come fare a stabilire, nell’ambito di una campagna di advertising, la reale efficacia dei contenuti generati dagli utenti, e dei singoli social media? I membri del Comitato si sono allora impegnati a sviluppare una serie di tecniche standard di misurazione delle performance. Ne è nato un documento (Definizione delle metriche per i social media) che definisce appunto le metriche standard di misurazione per i vari YouTube & company.


La IAB è convinta che l’adozione di queste metriche – da parte di tutti gli operatori del settore – possa stimolare la crescita di questi strumenti di comunicazione interattiva. Per questo il documento redatto, con lo scopo di promuovere la coerenza in fase di reporting, ha suddiviso la misurazione dei social media in categorie: siti di social media, blog, widget e applicazioni social media.


Alessandro Dattilo – Redazione Cultur-e