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Nel 2008 due importanti anniversari per le relazioni pubbliche

05/03/2008

Cinquant'anni fa nasceva l'Unerp mentre nel 1968 la Firp. Due delle associazioni da cui, poi, nel 1970 nacque la Ferpi. Il '68 fu un anno cruciale per il futuro della professione.

di Francesco Scarpulla
Nel 2008 ricorrono due importanti anniversari per il mondo delle relazioni pubbliche italiano. Nel 1958 nasceva l'Unerp mentre nel 1968, un anno molto significativo e cruciale per la professione, vedeva la luce la Firp da cui, nel 1970 prenderà vita la Ferpi.
L'Unione Nazionale degli Esperti di Relazioni Pubbliche (UNERP)
Nel 1958, esattamente 50 anni fa, si scioglieva l'AIRP (l'Associazione italiana della Relazioni Pubbliche), la prima Associazione professionale italiana, e veniva costituita l' Unione Nazionale degli Esperti di Relazioni Pubbliche (UNERP), che si propose come momento associativo e di rappresentanza profes­sionale. Ben presto entrarono nell'UNERP, in buon numero, re­sponsabili di servizi di relazioni pubbliche di aziende: la funzione di relazioni pubbliche era, infatti, sempre più diffusa in imprese di ogni dimensione, ancora però con una netta prevalenza nelle aree romana e milanese. Al lavoro dell'UNERP si affiancava, nel 1958, il Sindacato Nazionale dei Professionisti di Relazioni Pubbliche, con obiettivi di mera tutela sindacale dei primi liberi professionisti. Alberto Muller, Domeni­co Pascarella, Guido De Rossi del Lion Nero, Giacomina Lapen­na, Aldo Chiappe furono i primi esponenti del Sindacato, che av­viava un lavoro di approfondimento di tutti gli aspetti del rappor­to tra consulenti di relazioni pubbliche e committenti.
I primi anni ‘60 rappresentano però un momento cruciale, di svolta per il nostro Paese: esaurita la spinta della ricostruzione economica, si affaccia la crisi a cui i governi di centro-sinistra cercano di dare una risposta attraverso tentativi di pianificazione.
I mezzi di comunicazione di massa esercitano un'influenza sempre maggiore; la televisione è ormai una realtà e contribuisce rapidamente a radicali modifiche nel costume della società, realizza una unificazione dei linguaggi; mentre l'istruzio­ne più generalizzata, l'estensione della scuola d'obbligo, l'ingres­so nelle università di studenti provenienti da diversi ceti sociali creano una sempre più marcata differenziazione nell'opinione pubblica. Le tensioni conflittuali emergono con durezza: le azien­de, pubbliche e private, si rendono ormai conto di avere un obbli­go di comunicare e si comprende che la ricerca del consenso è divenuta una condizione di base nelle relazioni sociali.
Questi cambiamenti nell'ambiente, lo spostamento dei poli di in­teresse e delle aree di sviluppo della professione furono certamente tra le ragioni di una crisi dell'UNERP, almeno in termini di crescita organizzativa.
Nel 1966, mentre era presidente dell'UNERP Alceo Moretti, si svolse una assemblea dell'Unione in cui si radicalizzarono i contrasti sul ruolo dell'Associazione, sui criteri e sul tipo di rappre­sentatività all'interno tra i due poli di Roma e di Milano. Da questo contrasto l'UNERP uscì con un nuovo presidente, Giovanni Terranova, di Roma, mentre altri soci, e tra questi lo stesso Alceo Moret­ti, lasciarono addirittura l'Associazione.
È ancora la prima generazio­ne di professionisti di relazioni pubbliche, le stesse persone che hanno iniziato l'attività negli anni ‘50 e che dopo un decennio di lavoro associativo comune si separano.
Ormai le relazioni pubbliche hanno acquistato una loro consistenza, i primi budget si sono moltiplicati e nasce così una concorrenza tra i liberi professionisti, non regolata ancora da principi e comportamenti mediati attraverso l'Associazione professionale, che non riesce più ad essere il punto di incontro di queste diverse esperienze.
La Federazione Italiana Esperti di Relazioni Pubbliche (FIERP)
Mentre l'UNERP declina, a Milano nel 1967 viene costituita la Federazione Italiana Esperti di Relazioni Pubbliche (FIERP), una Associazione in cui proprio per l'area di riferimento prevalgono i quadri aziendali e comincia ad esprimersi una seconda generazione di professionisti di relazioni pubbliche che porta così il suo contributo alla crescita della professione.
Claudio Baldessari, Giulio Boetani, Guido Cande­lo, Attilio Consonni, Mila Contini, Roberto De Mattei, Enrico Gatti, Antonio Guerci, Sergio Pines, Adriano Ravegnani, Luca Salvadore e lo stesso Alceo Moretti, che della FIERP è pre­sidente, avviano allora un difficile lavoro di organizzazione – im­postato su strutture regionali, i Comitati – per garantire così una più equilibrata rappresentanza della professione, approfondendo nel contempo l'analisi delle diverse tipologie di intervento profes­sionale, proprie della libera professione e dei quadri dipendenti di aziende.
I professionisti aderenti alla FIERP "operavano nelle aziende e negli enti al fine di realizzare iniziative che agivano tenendo d'occhio non soltanto il profitto, ma il significato e la funzione economica e sociale che un'azienda o un ente rappresentano."
Nel 1968 la FIERP teneva alla Fast di Milano un Conve­gno in cui, per la prima volta nel nostro Paese, si affermava la necessità di ricercare un riconoscimento giuridico della professione, utile per definirne la deontologia, i contenuti e la tutela degli utenti e committenti. Si elaborava un testo di base, proposto come espressione di una volontà comune di tutti gli organismi professionali, in quel momento estremamente innovativo perché non si basava sulla richiesta di un albo o di un Ordine professionale ma sul mero riconoscimento del ruolo e del valore sociale di questa attività professionale. Nello stesso convegno veniva affrontato anche il tema dei rapporti tra le relazioni pubbliche ed il giornalismo: due funzioni professionali profondamente diverse tra loro ed autonome, interdipendenti pur se attive nell'area della informazione.
Sempre nel 1968 la CERP (Confederazione Europea di Relazioni Pubbliche) riconosceva la FIERP come organizzazione professionale italiana, la unica e la sola ammessa a far parte dell'organizzazione europea.
La Federazione Italiana delle Relazioni Pubbli­che (FIRP)
Nel 1968 l'UNERP, probabilmente sulla spinta dei primi risultati che la FIERP stava ottenendo, modificava il suo nome in FIRP, Federazione Italiana delle Relazioni Pubbli­che, di cui assumeva la presidenza Alvise Barison, triestino, ma professionalmente attivo a Milano come responsabile relazioni pubbliche "United States Trade Center". Siamo ormai agli anni in cui nelle scuole superiori e nelle uni­versità si afferma il movimento studentesco, con una presa di po­sizione globale sui problemi della società civile. Dal movimento studentesco, essa si trasferisce nelle grandi centrali sindacali, alimenta un sempre più diffuso antindustrialismo, in un clima di contrapposizione e di scontro tra le diverse forze politiche e sociali. Le imprese si trovano dinanzi ad una molteplicità di problema­tiche in cui la comunicazione appare risolutiva: attraverso la co­municazione si interviene per gestire le situazioni di dissenso.
In questo contesto i professionisti iscritti alla FIRP comprendono al necessità di rafforzare la rappresentanza della professione e ricercano un dialogo con la FIERP, ormai presente su tutto il territorio nazionale con i suoi comitati. Nella primavera del 1969 l'Assemblea FIRP di Città di Castello presieduta da Alvise Barison, presente una delegazione della FIERP formata da Attilio Consonni, Roberto De Mattei e Antonio Guerci, decide di avviare un lavoro di messa a punto di piattaforme comuni e si costituisce un "comitato congiunto" tra le due organizzazioni per la preparazione di documenti in cui siano consolidati, per quanto è possibile, i differenti punti di vista su questioni prioritarie per il mondo professionale delle RP. Gli spazi di intervento professionale per le relazioni pubbliche si modificano e si ampliano e in questo contesto, tra il 1969 ed i primi mesi del 1970, si succedono gli incontri del "comitato congiunto" costituito dalla FIERP e dalla FIRP per sciogliere i nodi di un tempo e creare le condizioni di una loro unificazione. Un lavoro, questo, che trovò la sua conclusione nella stesura di cinque «Tesi costitutive», oggetto di un lungo dibattito che ebbe il suo punto di arrivo a Milano, il 16 maggio 1970, con l'Assemblea costitutiva della Federazione Relazioni Pubbliche Italiana, la FERPI, ospitata presso l'allora Villa Comunale di via Palestro (oggi restaurata e conosciuta come Villa Belgioioso Bonaparte), presente il sindaco di Milano Aldo Aniasi – che svolge una sua relazione introduttiva – e preceduta dalle assemblee di scioglimento della FIRP e della FIERP svoltesi, nella stessa sede, nella giornata precedente.
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