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Obama a Notre Dame esplicita il quarto modello di Grunig: la politica dell’ascolto e del dialogo

19/05/2009

Un suggestivo invito all’ascolto e al dialogo del Presidente americano che si allinea interamente alle fondamenta che sono alla base del modello di relazioni pubbliche a due vie e simmetriche.

di Toni Muzi Falconi


Il discorso di Obama all’Università cattolica di Notre Dame di Sabato scorso – al di là della attualità dei temi trattati (in particolare quello dell’aborto), visto l’ambiente e dopo le vivaci polemiche che l’hanno preceduto – è una concettualizzazione fortemente innovativa e coraggiosa che ci aiuta a capire meglio l’approccio culturale di questo Presidente, ma anche a convincerci che una seria politica dell’ascolto è la pre-condizione di ogni efficace relazione fra soggetti diversi.


Un approccio strutturalmente opposto a quello dei neo e dei teo-con, sia americani che nostrani.


Ecco, ad esempio, un periodo particolarmente suggestivo che ho provato a tradurre:


L’ estrema ironia della Fede è che, in sé, implica il dubbio.
Implica credere a cose che non si possono vedere.
Va oltre la nostra capacità di essere umani conoscere con certezza quel che Dio ha programmato per noi o quel che ci chiede; e quelli di no, che questa Fede ce l’hanno, si affidano alla Sua saggezza, per definizione superiore alla nostra.
Questo dubbio non ci allontana dalla fede.
Ma dovrebbe renderci più umili. Dovrebbe temperare le nostre passioni, e indurci a diffidare della certezza di avere ragione.


Il Presidente, notoriamente credente ma dichiaratamente (almeno per ora…) a favore dell’aborto regolato e controllato, ha anche sostenuto l’impossibilità che le due fazioni trovino un accordo sui principi, ma che non esiste alcuna ragione per impedire di mettersi intorno a un tavolo e discutere le modalità per ridurre, nel caso specifico, le probabilità che una donna si trovi di fronte all’angoscioso dilemma e, comunque, incrementare la pratica dell’adozione.


Al di là di come ciascuno di noi la possa pensare, questo suggestivo invito all’ascolto e al dialogo mi appare avvincente e si allinea interamente alle fondamenta che sono alla base del nostro modello di relazioni pubbliche a due vie e simmetriche.
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