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OdG: necessaria una riforma della professione

14/02/2013

Il 50° anniversario dell’Ordine dei Giornalisti è stata l’occasione per rilanciare la proposta di “una riforma della professione che punti a dare riconoscimento ai giovani, con coraggio e competenza”, come ha affermato _Enzo Iacopino,_ presidente del Consiglio nazionale. Etica e trasparenza al centro dell’intervento di _Monica Maggioni,_ Direttore di Rai News.

I giornalisti vedono nero: quasi il 75% e’ convinto che molte testate tradizionali andranno in crisi o chiuderanno nei prossimi cinque anni e che i quotidiani nazionali saranno di gran lunga i più penalizzati dalla crescita di Internet. È quanto emerge da una ricerca realizzata in occasione dei 50 anni della legge istitutiva dell’Ordine dei giornalisti, celebrati a Roma lo scorso 7 febbraio con il convegno Giornalisti: mezzo secolo di Ordine tra etica, professionalità e cambiamento.
Sono intervenuti il presidente del Consiglio nazionale Enzo Iacopino; il prof. Enrico Finzi che ha presentato la ricerca I giornalisti italiani, l’etica professionale e l’informazione on line; Monica Maggioni, Direttore di Rai News; Caterina Malavenda, Avvocato cassazionista, penalista e giornalista pubblicista; Francesco Occhetta, giornalista e gesuita.
Secondo lo studio, che ha coinvolto 1681 giornalisti, la radio è considerata il mezzo più rispettoso della deontologia professionale, seguito da quotidiani, Internet e per ultima la tv. Per accrescere l’etica, i giornalisti sono convinti che sia necessario formare meglio i futuri professionisti e sospendere le sovvenzioni alle testate che hanno comportamenti sbagliati.
Ad aprire i lavori il presidente dell’Ordine, Enzo Iacopino: “Dobbiamo mettere in campo un’idea di riforma della professione che punti a dare riconoscimento alle migliaia di giovani di tante età che vivono ai margini delle redazioni, a volte senza contributi. Dobbiamo avere il coraggio e la competenza per cambiare con la consapevolezza che qualcosa è stato fatto, a partire dalla Carta di Firenze. Per la riforma serve però il contributo di tutti, non solo i politici, ma anche i giornalisti a prescindere dal bollino che hanno”.
Iacopino ha anche ricordato che dal 2006 ad oggi oltre 1300 giornalisti sono stati minacciati. Una di loro, Francesca Santolini, cronista del Giorno, che dopo essersi occupata di alcune inchieste sulla ‘ndrangheta al Nord è stata vittima di un’intimidazione, ha testimoniato dal palco la sua esperienza, chiedendo di dare centralità ai giornalisti di provincia. È intervenuta anche il direttore di Rainews, Monica Maggioni. “Dobbiamo avere il coraggio del reality check – ha affermato – di confrontarci con il pubblico per capire il nostro grado di eticità. In tv c’è l’annosa questione della spettacolarizzazione: se la televisione si desse codici etici e standard superiori la situazione migliorerebbe”.
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