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Olimpiadi Torino 2006: l'esperienza di una vita

07/03/2006

Sara Ranzini racconta la sua 'immersione' professionale e umana ai Giochi Olimpici appena terminati.

L'esperienza di una vitaHo iniziato a lavorare sul progetto dei Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006 (Viaggio della Fiamma Olimpica e Giochi) appena entrata in azienda, Coca- Cola Bevande Italia, ora Coca- Cola HBC Italia, con un entusiasmo e una determinazione alta, ma non massima: oggi, nella nostra società, si parla spesso di valori persi o ritrovati, di ricerca di certezze, punti di riferimento, ma credo tutti siate d'accordo con me che per la mia generazione e per la nostra categoria professionista sia molto difficile, ancor di più per noi comunicatori, dover trasmettere dei messaggi a cui spesso non crediamo e che comunque non siamo convinti che l'azienda che rappresentiamo incarni perfettamente. Ma noi ci facciamo portatori di questi valori e costruiamo la nostra strategia di comunicazione perchè questi messaggi siano trasmessi in maniera chiara e inconfutabile al nostro target di riferimento.I Giochi Olimpici nella tua nazione sono un'altra storia, essere uno dei portavoce dei messaggi chiave della tua azienda all'interno di questo evento unico e irripetibile ti offrono una chance esclusiva: credere in quello che fai e dici profondamente, grazie a dei valori che effettivamente vedi applicati tutti i giorni durante questo periodo magico. Ho vissuto quasi due mesi in mezzo alla gente, comune e italiana, che, inizialmente molto scettica, ha iniziato a emozionarsi, a partire dall'8 dicembre a Roma, fino ad arrivare a Torino, in mezzo alla strada, sventolando bandiere, e aspettando per ore l'arrivo del sacro fuoco di Olimpia, portato per la maggior parte dei casi, da concittadini, amici, parenti che sono stati toccati da questa opportunità.. e l'hanno colta al volo.E poi i Giochi, quanti si sono emozionati di fronte ai nostri atleti che hanno lottato per raggiungere il risultato e che, se non ottenuto, hanno sempre avuto un caldo pubblico pronti a consolarli!Professionalmente, ho potuto vivere per la prima volta a contatto diretto con tutti i miei target, interno, giornalisti, consumatori e punti vendita, comunicando facilmente quello che è stato il concetto di Coca- Cola per i Giochi Olimpici, Live Olympic, vivere tutti i giorni, anche quando i Giochi saranno terminati, i valori di ottimismo, amicizia, solidarietà, competizione leale, gioia, sorrisi: un viaggio prima reale per tutta Italia e poi virtuale a Torino per trasmettere e ricevere messaggi, l'essenza del nostro lavoro di comunicatori. Torino ha risposto egregiamente a noi, staff di lavoratori presenti, ma tutti gli italiani ci hanno accolto come portavoce di un momento unico, che forse quando si ripeterà, non so io ma anche altri come me se lo potremo vivere intensamente come in questi ultimi 2 mesi.Io sono stata una piccola pedina di una grande organizzazione, ma ho avuto la fortuna di esserci e di viverla pienamente: credo che il lavoro di team, sia all'interno del sistema Coca- Cola, che con il gruppo organizzativo e gli altri sponsor sia stato unico. Ho imparato che quando ci sono dei chiari obiettivi e ruoli, è molto più facile lavorare e raggiungere dei risultati.Se posso permettermi di dare un consiglio a voi colleghi, se mai vi dovesse capitare l'occasione, fate questa esperienza, e vivetela pienamente: i sorrisi e gli abbracci che si incontrano, sia della gente comune, che dei giornalisti, sono indimenticabili e ti aiutano a credere ancor di più che facciamo uno splendido lavoro!Io ci credo, Live Olympic.Sara RanziniCommunication Manager Coca Cola HBC ItaliaTesoriere Ferpi
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