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Oscar di Bilancio: a Milano la premiazione

30/11/2012

Torna lunedì 3 dicembre l’appuntamento con la cerimonia di premiazione dell’Oscar di Bilancio, occasione attesa e immancabile per la comunità economico-finanziaria e quella dei comunicatori che si ritrovano, come ormai tradizione, a Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa Italiana.

Era il 1954 quando con Roberto Tremelloni, allora presidente di IPR (Istituto per le Relazioni Pubbliche) e futuro ministro delle Finanze, nasceva l’Oscar di Bilancio con “l’intento di stimolare le aziende ad una migliore presentazione, redazione e diffusione della relazione annuale di bilancio”. Da allora ne è stata fatta di strada e i bilanci, per molti – troppi anni – meri strumenti di rendicontazione esclusivamente economica, oggi rappresentano il documento principale di relazione con stakeholder e influenti. E se oggi molte organizzazioni, soprattutto imprese e sociali, sono incamminate verso l’Integrated Reporting, è merito anche di Ferpi e del premio che in questi decenni ha rappresentato un punto di riferimento anticipando tendenze, indicando nuove pratiche e mettendo a confronto le best practices, segnando così il passo verso il rinnovamento del bilancio.
L’edizione 2012 dell’Oscar ha registrato un aumento nel numero dei rendiconti partecipanti e soprattutto, come ha sottolineato la Giuria, anno dopo anno, le aziende migliorano la propria capacità relazionale e comunicativa. Dal Nord al Sud sono sempre di più le organizzazioni profit e nonprofit che dimostrano nei fatti di credere nell’importanza di costruire bilanci efficaci sotto il profilo della comunicazione e della relazione con i propri stakeholder. “In questo momento di crisi economica – aveva affermato qualche mese fa Gherarda Guastalla Lucchini, Segretario Generale dell’Oscar di Bilancio, annunciando la nuova edizione del Premio – una ripresa solida e duratura non può che fondarsi su relazioni certe e chiare con gli stakeholder. Queste relazioni e questi legami si costruiscono anche su bilanci che non sono meri rendiconti contabili, ma che sono progettati per comunicare efficacemente attraverso strumenti e percorsi fruibili da tutti i referenti”
Il passaggio dal semplice bilancio economico al reporting integrato è una “rivoluzione silenziosa” per dirla con le parole del Presidente di Global Alliance, Daniel Tisch, che sta stravolgendo la governance delle organizzazioni ed in particolare il governo delle relazioni. Arrivare preparati all’appuntamento con la rendicontazione integrata agli stakeholder, infatti, significa ripensare tutta la governance e in essa la comunicazione, interna ed esterna, in funzione del bilancio. “Ma il Reporting integrato – è ancora Tisch a parlare – è anche una rivoluzione nelle relazioni dell’impresa, che promette benefici a tutti coloro che sono alla guida delle organizzazioni, agli investitori e ai comunicatori”.
Ferpi, attraverso l’Oscar di Bilancio, in questi anni ha cercato, con successo, di stimolare il cambiamento attraverso una sistematica azione di incentivazione sviluppata per avvicinare le imprese, poi le organizzazioni sociali e infine le istituzioni, a candidare i propri bilanci al Premio in questi anni, ha portato per mano le organizzazioni italiane a confrontarsi con i nuovi orientamenti e tendenze, prima traghettando le aziende dalla semplice rendicontazione economica a quella prima ambientale e poi sociale, passando per il triple bottom line (le prime forme di bilancio integrato: economico-ambientale-sociale) che ha caratterizzato i primi dieci anni del nuovo secolo e poi, più di recente, portando in Italia il One Report, elaborato e promosso da Robert Eccles e Michael Krzus che ha aperto la strada al Reporting Integrato.
Reporting Integrato significa presentazione della strategia, della governance, delle performance e delle prospettive di un’organizzazione nel suo contesto economico e di mercato, sociale e ambientale. L’obiettivo: fornire agli stakeholder e agli shareholder un quadro più reale e vero di come l’organizzazione crei valore nel tempo. “Che si consideri questa una rivoluzione o semplicemente un’evoluzione, è comunque un grande passo avanti nella ricostruzione della fiducia degli investitori e del pubblico in un mondo ancora scosso dalla crisi finanziaria globale e dalle sue conseguenze fiscali e sociali”. Conclude Tisch.
“Quest’anno il Premio ha registrato un forte incremento di partecipazioni e, come anche la Giuria ha sottolineato, ha visto un innalzamento del livello di accuratezza e attenzione nella stesura delle relazioni e della documentazione allegata”, afferma il presidente Ferpi, Patrizia Rutigliano. Risultati che confermano il buon esito dell’azione di stimolo che l’Oscar ha inteso esercitare fin dalla sua prima edizione e la propensione di un sempre maggior numero di realtà a sottoporsi a confronto e a giudizio. Finalmente, l’essere trasparenti non viene percepito più come un potenziale rischio ma piuttosto come un elemento fondante delle relazioni con gli stakeholders.”
I premi che saranno assegnati lunedì 3 dicembre a Milano sono il frutto, come ogni anno, di un lungo lavoro di selezione e valutazione dei numerosi bilanci giunti alla Segreteria dell’Oscar di Bilancio compiuta dai 91 professionisti delle 9 Commissioni di Segnalazione che hanno presentato, partendo dai criteri di valutazione elaborati da tutti i partner dell’Oscar, prospetti valutativi particolarmente efficaci.
“I 27 finalisti di questa edizione dell’Oscar hanno presentato rendiconti economici, sociali e ambientali capaci di comunicare con efficacia e immediatezza”, conferma Gherarda Guastalla Lucchini. “E’ grazie a rendiconti di questo tipo che le organizzazioni piccole e grandi affrontano meglio la crisi, gettando le basi per un futuro migliore. La rendicontazione integrata, la relazione sulla gestione, l’uso accorto delle nuove tecnologie, sono solamente alcuni fra gli strumenti che hanno permesso ai vincitori di guardare al futuro con più speranza, sapendo che è sulle relazioni che si costruisce la storia di ogni organizzazione destinata a durare nel tempo”.
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