Parlamento: un Intergruppo sui nuovi media
27/05/2009
Un comitato bipartisan si occuperà dei nuovi sviluppi di Internet, per promuovere il confronto tra politica, imprese e cittadini sulle nuove tecnologie digitali e su come queste intervengono nella vita di tutti i giorni. Per arrivare insieme a regole condivise su temi come libertà di espressione, privacy e identità in Rete, diritto d’autore.
Nel gruppo ci sono molti giovani, abituati a Internet. Tutti hanno un sito, un blog, una casella Facebook e raccontano di usare la Rete per tenere i rapporti con gli elettori. Concordi comunque nell’idea che ci sia molto da fare, ma rassicurando sul fatto che “non vogliamo censurare la Rete, anzi il contrario”.
Con l’obiettivo di alfabetizzare la maggioranza (numerica non politica) dei colleghi parlamentari e spingerli a superare i ‘troppi pregiudizi’ che li frenano nei confronti di Internet e delle sue mille opportunità, è nato nei giorni scorsi a Montecitorio l’intergruppo Web 2.0: si tratta di deputati e senatori di ogni schieramento, uniti nella battaglia per portare le istituzioni della politica a confrontarsi con il mondo della Rete e promuovere il confronto tra politica, imprese e cittadini sul cosiddetto Web 2.0.
Oltre a questo, l’iniziativa bipartizan intende definire regole e procedure condivise nell’utilizzo di Internet affinchè la Rete diventi realmente uno strumento di promozione e crescita e non un elemento di ostacolo o di freno allo sviluppo.
L’intergruppo parlamentare parte dalla consapevolezza che Internet sia una grandissima occasione di crescita e di libertà e che l’Italia abbia tutto da guadagnare dalla diffusione dell’accesso alla Rete. Bisogna però combattere i fenomeni negativi generati dai nuovi mezzi di comunicazione, come la violazione di copyright, la pedopornografia on line, l’istigazione ai reati in via telematica, la violazione della privacy.
L’intergruppo non avrà finalità propositive, ma intende porsi come ‘filtro’ utile a comporre un documento che possa servire da guida per le Camere impegnate a legiferare sul settore. Finora fanno parte del team: Roberto Cassinelli (PDL), Paola Concia (PD), Antonio De Poli (UDC), Roberto Di Giovan Paolo (PD), Massimiliano Fedriga (Lega), Nicola Formichella (PDL), Sandro Gozi (PD), Beatrice Lorenzin (PDL), Matteo Mecacci (Radicali), Federica Mogherini (PD), Alessia Mosca (PD), Vinicio Peluffo (PD), Mario Tullo (PD), Luigi Vimercati (PD), Vincenzo Vita (PD), Pierfelice Zazzera (IdV).
Due le parole chiave che dovranno dirimere il lavoro dell’intergruppo: ‘partecipazione’ e ‘disintermediazione’. Tre, invece, i campi di applicazione identificati a priori: economico, culturale e politico. “Il Web 2.0 apre prospettive estremamente interessanti – spiegano i promotori – per il sistema produttivo italiano composto soprattutto da piccole e medie imprese e consente di accedere a mercati di nicchia altrimenti irraggiungibili con conseguenze positive in termini di produttività e PIL”.
“Sotto l’aspetto culturale, il Web 2.0 consente una produzione e condivisione di contenuti prima impensabile, con conseguenze evidenti in termini di valorizzazione della produzione culturale italiana, e offre agli autori nuove opportunità di diffondere e monetizzare i propri contenuti”.
C’è infine l’aspetto politico, “nell’ambito del quale il Web 2.0 fornisce strumenti che facilitano l’interazione diretta, libera e immediata tra cittadino e decisore. Strumenti come i blog, i gruppi Facebook o Youtube costituiscono non solo piattaforme aperte di informazione, ma anche di accesso e di abilitazione alla partecipazione democratica”.
Alessandro Dattilo – Redazione Cultur-e
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