Rossella Sobrero
Lo sport può essere un mezzo di condivisione e inclusione, ma anche uno strumento per mascherare il mancato rispetto di alcuni diritti universali. Il caso dei Mondiali in Qatar e delle Olimpiadi invernali in Cina. Il contributo di Rossella Sobrero per il blog nato dalla partnership tra FERPI e Futura Network di ASviS.
Lo sport è da sempre considerato un importante veicolo di inclusione e uno dei mezzi per promuovere l’educazione, la salute, la pace. Molto spesso viene riconosciuto allo sport un ruolo importante anche per combattere la violenza e il razzismo.
Ma purtroppo non è sempre così. Nelle ultime settimane si è parlato di un grande evento sportivo come i Mondiali di calcio in Qatar in modo non positivo: in questa occasione è stato utilizzato il termine sportwashing, una declinazione di greenwashing parola che nasce in ambito ambientale ma viene utilizzata per indicare in generale azioni definite di “ecologia di facciata”.
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