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Politiche di responsabilità sociale: come coinvolgere il capitale umano?

15/07/2009

E’ fondamentale, per la buona riuscita delle politiche di CSR, che il valore umano ne sia non solamente partecipe e consapevolmente informato, ma fattivamente coinvolto e convinto, affinché con i suoi specifici interlocutori possa svolgere un ruolo di ambasciatore per l’impresa con cui collabora. L'esperienza di Hypo Alpe Adria Bank.

di Marco Galdiolo


Spesso c’è il rischio che le politiche e le strategie di responsabilità sociale non “penetrino” dentro l’azienda. Questo può accadere sia per motivi di diffidenza, sia per motivi di scarsa informazione o comunicazione, sia per motivi di indifferenza, sia, ancora, per motivi di scarso coinvolgimento.


Cercherò di affrontare quest’ultimo aspetto, cercando di individuare delle forme di coinvolgimento del capitale intellettuale, affinché si senta parte attiva dell’essere responsabile. E’ infatti fondamentale, per la buona riuscita delle politiche di CSR, che il valore umano ne sia non solamente partecipe e consapevolmente informato, ma fattivamente coinvolto e convinto, affinché con i suoi specifici interlocutori diretti possa svolgere anche lui un ruolo di ambasciatore della responsabilità sociale per l’impresa con cui collabora.


Questo risultato è decisivo per far sì che le strategie di csr scendano dalle logiche di alto governo dell’impresa per assumere il ruolo di vissuto quotidiano.


Nell’esperienza di Hypo Alpe Adria Bank abbiamo deciso, per perseguire gli obiettivi sopra citati, di attivare un concorso annuale denominato “Give your dreams a chance”, quale modalità con cui l’istituto ha scelto di sostenere le iniziative di volontariato che vengono presentate dal capitale umano. Il vincitore (selezionato da una giuria interna) riceve un premio in denaro per realizzare il progetto di carattere sociale ed umanitario che decide di intraprendere.


La Giuria (composta da un membro del direttivo e due responsabili d’area) valuta i singoli progetti secondo i seguenti criteri:


• finalità e beneficio atteso dall’attività benefica proposta;
• coinvolgimento del proponente, ovvero individuare il livello di attività personale correlata all’erogazione liberale;
• incidenza dell’erogazione, ovvero verifica se l’importo assegnato sarà sufficiente al completamento dell’attività proposta, sulla base di criteri di oggettiva fattibilità, tenendo conto del budget disponibile e del beneficio per la comunità.


Il proponente del progetto vincitore, oltre a beneficiare dell’aiuto economico messo a disposizione dall’istituto, diventerà “Capo Progetto” dell’iniziativa presentata, al fine di realizzarla concretamente, e dovrà rendicontare l’azienda semestralmente sull’utilizzo dei fondi ricevuti, ulteriore atto che incentiva la responsabilizzazione del vincitore.


Nel 2008, la prima edizione dell’iniziativa ha visto la partecipazione di 10 progetti, un buon risultato quale punto di partenza, che conferma come la CSR sia presente nell’umanità delle persone. Per quest’anno le aspettative sono alte ed in miglioramento, infatti già nel primo semestre dell’anno stanno pervenendo molte richieste di adesione.
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