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Porcari: il bilancio, specchio della cultura di Dynamo Camp

28/01/2022

Redazione

Un bilancio redatto a partire dall'ascolto profondo degli stakeholder, partendo dalla missione di Dynamo Camp e basato su un impianto ricco di rendicontazione, per rispondere in modo efficace a bisogni reali e per lavorare con ottica di partnership con i sostenitori strategici. Le scelte e la cultura di Dynamo Camp nelle parole di Maria Serena Porcari, CEO Fondazione Dynamo Camp, vincitrice dell’Oscar di Bilancio 2021 nella categoria Imprese sociali e associazioni non profit.

Dynamo Camp ha vinto l’edizione 2021 dell’Oscar di Bilancio nella categoria Imprese sociali e associazioni non profit: ci presenta brevemente le attività della vostra associazione?

Prima di tutto grazie! Questo è stato un anno importante per Dynamo Camp perché compiamo 15 anni di attività e ricevere questo premio di FERPI con Borsa Italiana e Bocconi è particolarmente significativo.

Dynamo Camp offre gratuitamente programmi di Terapia Ricreativa a bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni, affetti da patologie gravi o croniche, alle loro famiglie e ai fratelli e sorelle. Le attività si svolgono presso Dynamo Camp a Limestre in provincia di Pistoia e, coi Dynamo Programs, sul territorio italiano. Tutte le attività sono strutturate secondo il modello della Terapia Ricreativa Dynamo, che ha obiettivi di svago e divertimento, ma soprattutto di essere di stimolo alle capacità dei bambini e di rinnovare la fiducia in se stessi e la speranza.

La categoria per cui abbiamo vinto l’Oscar ci rispecchia, esprimendo la nostra natura di soggetto che opera con finalità sociale e con approccio imprenditoriale. Sin dalla fondazione, Dynamo Camp ha avuto impostazione manageriale, piano di sostenibilità con orizzonte di medio lungo periodo, raccolta fondi per obiettivi, su modello americano, che accompagnano la realizzazione della missione. La storia dei primi 15 anni di Dynamo Camp è raccontata in un libro

Il vostro bilancio sociale è stato apprezzato per completezza informativa ed efficacia comunicativa nei confronti tutti gli stakeholder in particolare i beneficiari e le istituzioni pubbliche e private. Quali sono stati i motivi che vi hanno portato a questa scelta?

Abbiamo progettato il Bilancio proprio a partire dal lavoro di ascolto degli stakeholder profondo che caratterizza Dynamo Camp, partendo dalla nostra missione e basato su un impianto ricco di rendicontazione. Questo processo ci ha sempre caratterizzato ed è fondamentale per rispondere in modo efficace a bisogni reali. E per lavorare con ottica di partnership con i sostenitori strategici. Per Dynamo si tratta della propria cultura: così siamo cresciuti. Il Bilancio ci ha dato l’occasione di riflettere in modo ancora più profondo e di ordinare i valori e i processi pagina dopo pagina.

La comunicazione con gli stakeholder è importante per tutto il terzo settore. Sempre più nel futuro, con l’importanza che sta assumendo la rendicontazione della S degli ESG, sarà cruciale operare sempre di più in partnership e co-progettazione con il privato e con tutti gli stakeholder definendo in modo chiaro bisogni, obiettivi, ambiti di intervento e risultati.

Ci può anticipare qualche informazione sui vostri programmi per il futuro?

Nei primi 15 anni, Dynamo Camp si è concentrata sullo sviluppo dei programmi a Limestre. Dai primi 60 ospiti della prima estate, siamo cresciuti in modo progressivo, passando a 200 nell’anno, poi 500, 750 e così via, fino a raggiungere la piena capacità sia nel singolo programma al Camp, che consente oggi di ospitare 102 ospiti, sia nell’anno, con 2.000 persone gratuitamente ospitate. Contemporaneamente, già dal 2009 abbiamo iniziato a portare i programmi Dynamo Camp anche fuori dal Camp, in ospedali, associazioni e case famiglia in modo sporadico o con periodicità regolare. Nel 2021 l’impatto di Dynamo Camp, considerando Camp e Programs è di 9.854 persone che hanno gratuitamente goduto dei programmi di Terapia Ricreativa Dynamo, impatto pari al 2019.

L’ulteriore sviluppo del processo di proposta della Terapia Ricreativa fuori dal Camp sono i Dynamo City Camp. Nel 2021 abbiamo attuato a Milano un progetto pilota in cui abbiamo offerto i nostri programmi in modo stabile, quotidiano e continuativo, a partire da maggio. Questo progetto ha rivelato l’enorme bisogno che esiste: da parte di famiglie che hanno conosciuto Dynamo al Camp, come da parte di famiglie completamente nuove che sono venute a godere della Terapia Ricreativa Dynamo per la prima volta in città. A quell’esperienza, se ne sono affiancate due in partnership con associazioni territoriali, a Firenze e Foggia, entrambe esperienze che i partner locali ci hanno chiesto di ripetere. La direttrice di sviluppo per i prossimi anni è questa: incrementare i programmi offerti in modo stabile fuori dal Camp attraverso i Dynamo City Camp, in autonomia o in partnership.

Lasciatemi aggiungere che, contemporaneamente, stiamo esportando il modello di Terapia Ricreativa attraverso la formazione di Staff di altre associazioni ed enti o di singoli professionisti. Proprio a partire dal 2020, abbiamo verificato con Dynamo Camp che la Terapia Ricreativa è efficace anche per adulti disabili e per minori senza patologie, ma in condizioni di disagio sociale e economico o vittime di violenza. Il Metodo Dynamo viene proposto in programmi di Education attraverso la scuola di formazione di Dynamo Camp, Dynamo Academy. Nel libro sui 15 anni di Dynamo Camp, che ho citato, sono espresse anche queste direttrici di sviluppo, e altre.

 

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