Presidente da vendere
18/03/2010
Un libro che rappresenta, allo stesso tempo, un’appassionante saga professionale e umana e un vero corso magistrale destinato a tutti coloro che si interessano dei meccanismi della comunicazione applicata alla politica. Uno spaccato della società contemporanea descritto senza paraventi e ipocrisie. Firmato da uno dei più autorevoli e apprezzati consulenti del mondo, _Jacques Séguéla_.
“Ne ho abbastanza dell’ipocrisia, sarò cinico. Non c’è differenza tra l’atto elettorale e l’atto di consumo. I politici rifiutano di ammetterlo, ma a loro non dispiace, sono loro che ci chiedono di aiutarli a dotarsi di questo “valore immaginario aggiunto” che caratterizza le marche… e anche i Presidenti. Il consumo è un sistema di vasi comunicanti. Una delle branche è il desiderio, l’altra la fiducia. Un prodotto non si acquista se non è in grado di offrirle entrambe. La regola è la stessa per un candidato”. A sostenerlo è Jacques Séguéla nel suo nuovo libro Presidente da vendere che esce in questi giorni nel nostro Paese tradotto da quel mago di Fausto Lupetti, senza dubbio uno dei migliori editori italiani, che è riuscito a portare in Italia un libro sulla comunicazione degno di questo nome in un periodo che ne escono tutti i giorni! Passato alla storia come l’autore della campagna La force tranquille che ha portato Francois Mitterrand all’Eliseo Jacques Séguéla è l’uomo che ha messo in relazione la pubblicità con la politica guidando 20 campagne presidenziali e vincendone 19 non solo in Francia e in Europa ma anche all’Est e in America Latina.
Quello che esce in questi giorni per i tipi di Fausto Lupetti Editore editore è uno di quei testi cult, immancabili nella biblioteca ma soprattutto sulla scrivania di un buon professionista della comunicazione e delle relazioni pubbliche. Presidente da vendere rappresenta, allo stesso tempo, un’appassionante saga professionale e umana e un vero corso magistrale destinato a tutti coloro che si interessano dei meccanismi della comunicazione applicata alla politica.
Nella comunicazione politica non ci sono regole. Tanto più quando il titolo in gioco è quello presidenziale, e l’agone elettorale un’intera nazione, con i suoi desideri e le sue speranze. A dettare le scelte e i percorsi di partiti e candidati sono i contesti democratici, sempre diversi, e la lotta senza sconti per il potere. Strategie che nascono intorno all’uomo, alla sua storia, la sua unicità, alle sue debolezze, persino. E che il comunicatore, con abile arte maieutica, deve portare alla luce. “Ho condotto nella mia carriera venti campagne presidenziali e c’è una costante che le accomuna tutte – è sempre Séguéla a parlare – Fin dal primo contatto, ho visto una piccola luce accendersi negli occhi del candidato. Un barlume destinato a crescere fino a incendiarsi. Una fiammella già accesa nel cuore del vincitore. Non sa ancora di esserlo, ma io posso già vederlo nel suo sguardo. La scelta, quindi, si indirizza verso colui che porta in sé questa piccola fiamma condivisa”.
Non una guida o un manuale, quindi, ma un libro di relazione e movimento, in cui immergersi e lasciarsi trasportare: è questo il modo migliore per dar forma al pensiero di Jacques Séguéla. Un’incalzante intervista che percorre la sua esperienza unica tra pubblicità e politica, al fianco di presidenti che hanno fatto storia: dal primo incontro col “mito” Mitterrand alle nuove icone dell’era di Internet, passando per un nugolo di campagne di frontiera, in un Est Europa che si affacciava al gioco democratico.
“Una campagna – sostiene Séguéla – non la si vince, è l’avversario che la perde. Come definire meglio la vittoria di Sarkozy se non come disfatta di Ségolène? Stesso dicasi per la vittoria di Obama, che è stata prima di tutto la sconfitta di McCain. Il nostro ruolo è dunque di spingere all’errore quello che, dopo un po’, si finisce per chiamare semplicemente “l’Altro”.
Una vita e una visione d’eccezione, esplorate ricordo per ricordo, campagna per campagna al ritmo delle domande di D. P. Dégo, intellettuale e artista di grande impegno civile e culturale, italiano di nascita, parigino per elezione. Bussola di questo viaggio e insegna del nuovo secolo, il concetto di “alter”: alter-comunicazione, come chiave della nuova lingua al potere; alter-politica, come modello di democrazia “in diretta”; e alter-società, come spinta a “cambiare vita”, cercando modelli diversi di convivenza, consumo, immaginazione.
Perché la crisi e le nuove tecnologie ci hanno proiettato al di là di quella fenditura che segna – per citare Alberto Abruzzese, altro formidabile interprete della contemporaneità in trasformazione – una rottura, ma anche un varco verso forme identitarie rinnovate e inedite relazioni sociali.
Il 2012, anno di nuove elezioni in Italia è dietro l’angolo e la politica che non cambia, ci avverte Jacques Séguéla, perderà la sua occasione di vittoria. E con essa la comunicazione e i leader che non sapranno cogliere lo spirito nuovo del tempo. E a proposito di sondaggi: “Shimon Perez mi ha detto un giorno: «I sondaggi sono come i profumi. Li respiri pure, ma non se li beva». I candidati, invece, se ne ubriacano presto”.
gp
Presidente da vendere
di Jacques Séguéla
Fausto Lupetti Editore
Pagg. 240, 18,00 €