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Progetto InSTEDD, tu chiamala se vuoi filantropia

22/01/2008

E' stato lanciato ufficialmente il progetto Innovative Support to Emergencies, Diseases and Disaster (InSTEDD), voluto da Google.org. La tecnologia, grazie all'uso dei social network, permette di aiutare la popolazione a comunicare in caso di disastri naturali e pericoli.

La sezione benefica del colosso di Mountain View, Google.org, torna a far parlare di sè e investe 175 milioni di dollari entro i prossimi tre anni destinati ad associazioni umanitarie e alla produzione di energie rinnovabili. Si riparte dunque con nuove idee e nuovi progetti, dopo che per tutto il 2007 un gruppo di venti persone ha studiato le cause più urgenti e le azioni più fattibili. Uno di questi filoni riguarda il social network e il crisis management, grazie all'importanza crescente delle nuove tecnologie e grazie anche a una filantropia che fa sempre più tendenza, c'è chi dice per moda, chi per espiazione e chi ancora per convinzione.
Nasce infatti InSTEDD, che sta per Innovative Support Emergencies Diseases and Disaster: dietro, oltre al braccio filantropico della grande G, ci sono Facebook e Twitter e i 5 milioni che Google ha stanziato per questo progetto che sta tra la filantropia e il crisis management. In sostanza si tratta di un'ambiziosa iniziativa volta a attivare una serie di aiuti umanitari nel caso di disastri naturali, che aiuta a comunicare tempestivamente, a identificare prontamente i luoghi esposti a calamità naturali e a localizzare le persone in pericolo.
Il presidente di InSTEDD Eric Rasmussen parla di un sogno che si realizza: "Il mio sogno è quello di ricoprire il ruolo di un'agenzia indipendente in grado di unire tecnologia, medicina e tutte le capacità pratiche per gli aiuti umanitari. Perché la Terra diventi un luogo più sicuro". L'idea è quella di usare la grande rete, e la sua capacità di comunicare con molti dispositivi, per mettere in contatto in modo capillare tutti e, nel momento di crisi, permettere un dialogo al volo e offrire i soccorsi migliori, anche aiutati dalle possibilità di localizzazione dei disastri (offerte dalla stessa Google Earth).
Redazione Totem – Emanuela Di Pasqua
 
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