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Prossimo il rilancio di Correnti, l'associazione di cultura della comunicazione

30/03/2004
Con un doppio incontro, svolto in due sabati successivi presso la sede romana di Alè (le agende di tutti gli interessati non concordavano) il gruppo storico di Correnti ha raccolto l'invito di Francesca Albanese e Robert Hassan che, preoccupati dal lungo silenzio dell'associazione, hanno interrogato tutti sul ruolo attuale di questo gruppo di intellettuali che da troppo tempo non riesce più a trovare i toni alti che l'avevano caratterizzato per molti anni.Molte le domande d'approccio: quale ruolo, quale struttura organizzativa e quali strumenti devi utilizzare Correnti per essere rilanciata, se vuole essere rilanciata?Sui vari dubbi e sui vari "se...", si è fatta chiarezza, finalmente. Correnti deve continuare, con più slancio di prima, poiché non ha senso vanificare il passato, a tratti molto significativo: si pensi alla significativa collana di testi prodotta, ai vari convegni, ai seminari, alla vastissima serie di incontri a suo tempo organizzati, e via dicendo. I partecipanti ai due incontri (cito in ordine sparso: Federico Spantigati, Piero Trupia, Italo Capizzi, Nino Bigi, Carlo Bandiera, Margherita Bruno, David Genazzani, Chiara Anteri, Giorgio Piva, Biagio Celi, Francesca Albanese e Robert Hassan, oltre al sottoscritto, che redige queste note a titolo personale) si sono trovati in gran parte d'accordo (l'accordo totale, in Correnti, non esiste per definizione) su alcuni punti di base: l'associazione ha tre aspetti centrali, di cui uno forte e due deboli. L'asset forte è la capacità di interpretare la comunicazione nei suoi rapporti con la società, mentre le due aree deboli sono la struttura ed i mezzi divulgativi. Il mio parere è che, agendo in modo piuttosto destrutturato (ad esempio con la rotazione di un coordinatore con funzioni centripete e centrifughe nei confronti degli aderenti) e con la creazione di un sito, linkato ai siti principali del settore della comunicazione, i due punti deboli si potrebbero velocemente risolvere.Una volta trovato il modo di diffondere i materiali prodotti (e questo sito è la dimostrazione che non esiste un modo migliore per farlo) tutti gli altri problemi scomparirebbero come neve al sole:

la bassa adesione dei soci agli incontri smetterebbe di essere un problema (la gente spesso non può partecipare per un eccesso di impegni contemporanei, quindi non sempre la mancata partecipazione è indice di scarso interesse);
la facilità di raggiungere, oltre agli operatori senior, anche le decine di migliaia di studenti, potenzialmente interessati ai temi trattati da Correnti, darebbe un nuovo senso alla mission associativa;
la frustrazione che assaliva alcuni soci nel non vedere sufficientemente discussi i temi presentati (spesso fatti solo circolare per fax a pochi intimi), troverebbe rapida risoluzione nel solo fatto di mettere in rete il materiale prodotto, a beneficio di tutti;
il limite territoriale di Correnti, quasi esclusivamente gravitante su Roma, smetterebbe di essere un problema, e con esso anche la limitata visibilità nazionale e la ridotta capacità di apparire rilevanti agli occhi dei corpi sociali di interesse nazionale;
infine, una traduzione in inglese del sito, risolverebbe anche il problema, oggi non più rinviabile, di un respiro internazionale.
Le indicazioni sono chiare, forse non tutte condivisibili, ma almeno concrete e pratiche.I temi proposti nelle due riunioni sono di estremo interesse: dalla sacralità dei valori come strumento di autorevolezza all'uso strumentale dell'etica aziendale (quando è usata solo come maschera); dalle tecniche di conflitto, come elemento di vitalità, al nuovo modello duale del potere, oggi sempre più incentrato su dicotomie; e tanti, realmente tanti altri.  Insomma, sarebbe un vero peccato non condividerli. Correnti è una voce libera e importante nel panorama della comunicazione. Che diventi forte e chiara, ma soprattutto, per tutti.Enrico Cogno
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