"E' solo una questione di tempo e tra poco tutti gli advertisement saranno digitali": queste sono le parole di David W. Kenny, presidente e capo esecutivo di Digitas, l'agenzia di ad di Boston che, sei mesi fa, è stata acquisita da Publicis Groupe per 1.3 miliardi di dollari. Publicis è una multinazionale che annovera tra le sue fila agenzie come Saatchi & Saatchi, Leo Burnett e Starcom MediaVest Group, che gestiscono la pubblicità per numerose aziende tra le quali vale la pena ricordare Procter & Gamble, Hewlett-Packard, American Express e General Motors.La strategia, come riporta il New York Times in un'analisi della tendenza alla personalizzazione del mercato del settore, è quella di creare un network pubblicitario globale che realizzi migliaia di versioni di uno spot. A questo punto, utilizzando dati sui consumatori e algoritmi, la rete deciderà quali messaggi pubblicitari e quando mostrare a ogni singola persona nel momento in cui accende il computer, il cellulare o la televisione. L'intento è quindi quello di trasformare la pubblicità da un fenomeno di massa a una personalizzazione mirata a ogni singolo possibile cliente. Nei giorni scorsi Publicis ha annunciato di aver compiuto una nuova mossa per la realizzazione del proprio piano di digitalizzazione della pubblicità, vale a dire l'acquisto di Communication Central Group, un'agenzia digitale cinese fondata nel 1995. Questo permetterà alla società di entrare nel mercato dell'advertisement cinese che promette una crescita del 20 per cento annuo, contro il 5 per cento previsto per il mercato globale.La prospettiva di un boom economico nel paese asiatico, ma anche in Brasile, India e Russia crea una forte attrattiva per le agenzie pubblicitarie che prevedono di investire su ad che andranno direttamente sui cellulari o su Internet. Inoltre questi paesi sono un'ottima fonte di lavoratori a basso costo. Un'azienda controllata da Digitas, Prodigious, si avvale di tecnici del Costarica e dell'Ucraina per la produzione di advertisement per conto di grandi marchi come per esempio General Motors. Per realizzare la strategia di personalizzazione della pubblicità sarà necessario un corposo incremento della forza lavoro, in quanto dalle 3-5 versioni di uno spot si passerà a circa quattromila. Il disegno di Publicis è, infine, anche una reazione alla competizione tra Google, Yahoo e Microsoft. Lo scopo è quello di ritagliarsi uno spazio come mediatore tra i giganti online e le aziende che comprano gli spazi pubblicitari. " Dovranno scegliere se essere un medium o se diventare vere e proprie agenzie di ad. Io credo che convenga a tutti che si limitino a fare i medium" ha affermato Maurice Lévy, presidente di Publicis Groupe.Redazione Totem - Emanuela Di PasquaGrazie all'hi-tech la pubblicità può arrivare ad ognuno a seconda dei gusti, dei soldi e al momento giusto. Lo dice David W. Kenny, di Digitas, importante agenzia che ne possiede molte altre. Un caso interessante, raccontato dal New York Times, che individua una tendenza generale della pubblicità.