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Quando le campagne di comunicazione inglesi fanno acqua

05/09/2005

L'amministrazione britannica sotto accusa per aver sponsorizzato una campagna di relazioni pubbliche in Sierra Leone per la privatizzazione dell'acqua.

Il World Development Movement chiede spiegazioni ai ministri inglesi riguardo la campagna di rp sull'acqua: quanto è costata? Quali erano le alternative di spesa con la stessa somma? Quali sono gli interessi in gioco?
Il portavoce dell'International development ministry (DfiD) spiega che il paese africano ha chiesto un supporto internazionale per avviare politiche di riforma che possano spingere l'economia e nega che ci sia stato da parte del governo inglese una promessa di aiuto collegata a una politica di privatizzazione delle risorse idriche.Intanto il WDM chiede informazioni dettagliate anche sui numeri della campagna di comunicazione lanciata, ventilando il sospetto che ci possano essere aspetti poco trasparenti.Ormai è opinione comune che la diffusa mancanza di acqua potabile sia la conseguenza di una distribuzione affidata prevalentemente alla mano pubblica, ragion per cui in Sierra Leone (ma anche in altri paesi in via di sviluppo) i governi stanno incominciando ad orientarsi verso le imprese private operanti sul mercato, mentre gli Stati ricchi sensibilizzano l'opinione pubblica sull'argomento e non sempre sono in buona fede.Il movimento per lo sviluppo mondiale indaga, consapevole che dietro alle campagne di privatizzazione ci sono stati spesso scandali, come quello che si verificò in Tanzania. Prevedibile, ovviamente, la risposta dell'amministrazione britannica, secondo cui l'aiuto stanziato per il paese africano di Sierra Leone prevede solo marginalmente una neo politica di gestione delle risorse idriche. Molto più importante è l'assistenza allo sviluppo e un'efficace politica di scolarizzazione. 
Emanuela Di Pasqua - Totem
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