Quanto pesano le Rp, quanto pesa la comunicazione
09/04/2008
La crescente istituzionalizzazione delle Rp nelle organizzazioni più diverse sta contribuendo in maniera determinante a consolidare il mercato che diventa sempre più industry. E' quanto afferma Adriana Mavellia, presidente di Ms&L Italia nell'editoriale dell'ultimo numero del magazine Ferpi.
di Adriana Mavellia
Come appartenente appassionata alla categoria dei professionisti delle relazioni pubbliche, non nego che trovarsi a condurre per un secondo mandato consecutivo, la presidenza del comparto delle imprese di comunicazione di Assolombarda, è una bella sfida.
Lo racconto volentieri ai colleghi che mi leggono perché nella condivisione di alcune riflessioni, auspico di trovare un tavolo di dibattito sul nostro ruolo.
Iniziamo dalle belle notizie.
Rappresentare oltre alle imprese di relazioni pubbliche tutto il macro-comparto della comunicazione: dalle agenzie di advertising a quelle di promozione, dai centri media alle società di comunicazione digitale, dalle imprese di ricerca di mercato al direct marketing e tutto il macromondo dell'offerta che sempre più si sta frammentando, consente di trarre una prima conclusione positiva. Chi proviene dalle relazioni pubbliche viene ritenuto abbastanza di "larghe vedute" per rappresentare e capire tutto il sistema della comunicazione; non è più vissuto come "residuale"rispetto ad altre discipline della comunicazione; più di altri comunicatori sa destreggiarsi e "maneggiare" i periodi storici più critici per l'economia e per le istanze sociali conclamate. Chi proviene dalle relazioni pubbliche è forse più "fresco", meno intossicato da lunghi ed estenuanti confronti con altri comparti merceologici e di business.
Esaurite le belle notizie, addentriamoci nei legittimi dubbi.
Se usciamo dalla cerchia degli addetti ai lavori, pochi hanno la consapevolezza che il comparto della comunicazione impiega oggi caso unico assieme al ben più blasonato settore delle Società di Consulenza- profili professionali altamente scolarizzati. Probabilmente Lauree e Master si sprecano nell'area ( e l'argomento richiederebbe un adeguato approfondimento), tuttavia sono significative di un comparto che richiede ed offre opportunità a giovani laureati.
Pochissimi poi considerano la femminilizzazione dell'impiego nella comunicazione, un solido apporto ad un Paese moderno che, in poche aree- e, ancora una volta in compagnia della Consulenza-, riesce ad esprimere a livelli di eccellenza le proprie professionalità. Infine, quasi nessuno immagina quanto la industry della comunicazione sia in grado di influenzare una lunga filiera produttiva. Comparti economici come stampatori, produzioni video, turismo congressuale, media, traduzioni, telefonia, ristorazione, taxi, pony express, tramezzino-it e così via, quanto fatturerebbero se non ci fossero i comunicatori?
Quello che gli altri non sanno di noi.
Confrontarsi sulla comunicazione con un rappresentante dei metalmeccanici o di altri settori manifatturieri a volte è una impresa titanica proprio in termini di comunicazione (sigh!). Far balenare il dubbio che il nostro è un Paese arretrato anche perché ha utilizzato la comunicazione in forme residuali rispetto al Pil di paesi ben più svegli e attivi del nostro, è difficilissimo! Far percepire che dire "è colpa dei media e dei giornalisti che ce l'hanno con noi" non è la migliore conclusione per metter mano alle responsabilità dell'impresa, è
quasi sempre un'impresa! Considerare i media un "treno" da usare quando serve e la comunicazione " un belletto "slegato dalle strategie aziendali, è un comun sentire ancora troppo diffuso, per considerarci un Paese Moderno con la M maiuscola.
Quanto pesano la comunicazione e le r.p. allora?
Tanto, se cominciamo a contarci, se parliamo dei dati che ci riguardano, se non ci stanchiamo di ribadire il nostro ruolo strategico in senso compiuto: economico, di impieghi qualificati, di sviluppo della cultura imprenditoriale intera del nostro Paese, se riusciamo a far valere il nostro apporto determinante a una Società di qualità. E poiché, questi sono temi cari al DNA del professionista delle Relazioni Pubbliche, sarà importante per la nostra categoria raccogliere la sfida e cogliere oggi l'opportunità che ne deriva.
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