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Queruli a Bologna: ed ecco a voi vetriolo allo stato puro da 'chili' (ma lo stile non è il solito..)

15/11/2004

Abbiamo ricevuto da un visitatore del COMPA, che si firma con pseudonimo, una opinione non condivisa dalla Ferpi. Pur dissentendo, non intendiamo impedirgli di dire la sua, visto che, il nostro, è un sito che non pratica la censura ed inoltre nell'editoria si è soliti lasciare spazio anche alle dichiarazioni anonime. Ma ci chiediamo: non sarebbe meno vile firmarsi?

C'è siderale distanza fra un salone rivendicativo ove comunicatori, docenti e giornalisti queruli si strappano le vesti, premono sul potente con omaggi, vacuità, inchini e baciamano, seguiti dal pernacchio appena il potente ha voltato le spalle..consuetudine connaturata a quel semiceto di semipersone che si è andato formando negli anni intorno a un variopinto nucleo di 'professionisti della 150', e i 'superstiti' innovativi, autentici, ma quanto mai visionari!, del progetto Cantieri, testimoni in ritardo di una stagione di riforma e di cambiamento ormai esaurita.E' una distanza che si respira migrando di convegno in convegno, di dibattito in dibattito.Da un lato, piagnistei su una legge inapplicata perché oggettivamente inapplicabile; rivendicazioni con stilemi da mega conflitti sociali per premi-annuali una tantum di lenticchie; ultimatum barzelletta per salvare la faccia dopo avere sbandierato l'arrivo di posti, stipendi e contratti giornalistici gonfiando le aspettative di mangia-a-sbafo delusi; docenti inverosimili e studenti cresciuti senza sbocco né conoscenza, incapaci di accettare il processo di sgonfiamento di una panna artatamente montata per la distribuzione di prebende, contratti e assegni di ricerca con l'edificazione di manipolazioni vuote di contenuti, sia scientifici che operativi, ma ricchi di insostenibile (per la società) potere accademico.Dall'altro, l'illuminismo ingenuo di chi spera ancora nel cambiamento e prova con caparbietà connaturata da sostenibile leggerezza a trasferire e condividere strumenti di analisi e di intervento per aiutare l'amministrazione ad aiutare se stessa.Penosa e umiliante la prima scelta, velleitaria e perdente la seconda.Il dubbio che coglie l'osservatore critico è che, maledizione!, la politica proprio non c'entri per nulla... e che a un salone che mostra le mutande sporche della comunicazione pubblica a una Europa sbigottita ma ormai mitridatizzata dai Berlusconi, dai Buttiglione, ma - e si', diciamolo! - anche dai Prodi... specchio fedele di un Paese perduto...  le orde di studenti incazzati perchè oltre a non insegnar loro nulla, i docenti neppure riescono a garantirgli il posto di lavoro (! sic) finiscano per stravincere sui pur invidiati ma dispersi giapponesi cantieristi.Eh si, due giorni l'anno al Compa tiran sempre su il morale!(chili)
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