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"Relazioni pubbliche, una leva strategica"

26/04/2007

Intervista del Presidente della FERPI Andrea Prandi su 'Il Sole 24 Ore' del 26 aprile 2007.

La comunicazione sta cambiando e chi non è in grado di cogliere le opportunità del cambiamento resterà indietro. Occorre affinare le capacità di dialogare con gli interlocutori di riferimento. Sono queste le sfide del settore delle relazioni pubbliche secondo Andrea Prandi, 41 anni, da due presidente della Ferpi (Federazione Relazioni Pubbliche Italiana)."Internet è un mezzo sempre più diffuso e utilizzato - dice Prandi -. Bisogna essere efficaci nella comunicazione verso le community dove il passaparola elettronico è molto attivo. Non a caso si stanno diffondendo sempre di più nuove tecniche di comunicazione, come il viral marketing, che puntano sull'efficacia di queste comunità nel diffondere messaggi a un ampio numero di utenti".I rapporti di forza tra i vari media si stanno evolvendo e il comunicatore deve necessariamente tenerne conto. "Le relazioni tradizionali restano fondamentali, ma si dovrebbero sviluppare anche quelle virtuali. Ma non c'è solo internet - aggiunge Prandi -. Basti pensare a come si stanno sviluppando la Csr, la comunicazione interna alle aziende, i rapporti con il territorio. Bisogna stare al passo con i tempi altrimenti si rischia di diventare obsoleti. E uno degli obiettivi della Ferpi è stimolare a recepire le novità".Obiettivo della Federazione è dunque sollecitare i professionisti a un continuo aggiornamento mediante formazione, incontri ed eventi organizzati a livello nazionale e locale attraverso le nostre delegazioni territoriali istituite nel 2005. "Creando una comunità professionale - aggiunge il presidente Ferpi - è più facile sensibilizzare verso i cambiamenti. Anche attraverso il nostro sito che ha superato le 75mila visite al mese".La Ferpi è l'unica associazione italiana di professionisti delle Rp e conta quasi mille iscritti su un totale di oltre 60 mila professionisti. "Il potenziale di sviluppo - dice Prandi - è forte. Negli ultimi due anni sono entrati circa 200 soci soprattutto tra direttori delle relazioni esterne e capi uffici stampa di aziende. La loro presenza nell'associazione è molto interessante. Ma è importante che entrino anche professionisti che lavorano negli enti pubblici e nelle Ong, per esempio".Prandi infine, sottolinea che il ruolo dei comunicatori in azienda sta cambiando. "Le relazioni pubbliche diventano sempre più strategiche per le imprese- dice -. Spesso infatti dipendono direttamente dall'amministratore delegato e fanno parte del board della dirigenza. Questi professionisti quindi sono chiamati a ricoprire incarichi sempre più di responsabilità perciò è fondamentale che la qualità del loro lavoro sia elevata. Qualità che potrebbe aumentare anche con un riconoscimento giuridico dell'associazione".
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