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Rp per gli studi professionali: a Reggio Emilia un evento sul tema

15/01/2015

Biagio Oppi

Oltre 300 professionisti di tutti gli ordini, provenienti da tutta Italia, hanno partecipato lo scorso 12 gennaio, all’evento L’organizzazione dello studio professionale, promosso dalla delegazione Emilia-Romagna e da Profess@re, coordinamento degli ordini professionali di Reggio Emilia. Lo spunto iniziale è stato offerto dal volume omonimo, realizzato dal Gruppo Ferpi Comunicare le Professioni Intellettuali.

Dopo il primo incontro, organizzato presso la Scuola di Scienze Giuridiche di Bologna a maggio scorso, si trattava del secondo appuntamento della delegazione regionale emiliano-romagnola sulle opportunità che le relazioni pubbliche offrono ai professionisti. Lo spunto viene dal lavoro e, più concretamente, dal volume, L’Organizzazione dello studio professionale, realizzato dal Gruppo Ferpi Comunicare le Professioni Intellettuali dai suoi membri.

In programma, oltre agli interventi di Laura Calciolari e Stefano Martello, altri argomenti che hanno contribuito al successo dell’evento: La valorizzazione economica della prestazione e della competenza, presentata dallo stesso socio Ferpi, Alberto Bergianti, e La gestione multiprogetto: l’efficace gestione dei flussi di lavoro, a cura dell’esperto ISCEA CDDP, Alfredo Angrisani.

Laura Calciolari, co-autrice del libro, è intervenuta sull’organizzazione dello studio professionale parlando di idee e dinamiche per rispondere alle nuove sfide: “Lo studio professionale per continuare ad essere produttivo deve dotarsi di una visione strategica e di obiettivi definiti e misurabili al pari qualsiasi impresa. Più lo studio è piccolo, maggiori sono le resistenze a considerare l’attività professionale come “impresa”, ma è indispensabile questo passaggio, che implica revisione dei costi, delle procedure, dei processi e della condivisione dei saperi, per non ritrovarsi con entrate insufficienti. Anche le iniziative di promozione molto spesso non offrono i risultati sperati e anche un sito web diventa un costo e non un investimento perché sono radicalmente cambiati gli approcci cognitivi, le categorie culturali, concettuali e linguistiche dei clienti. Questo significa che bisogna ripensare radicalmente i contenuti ed i mezzi della comunicazione con i clienti attuali e potenziali, e prendere atto che tutto quello che fino a ieri andava bene oggi non funziona più.”

Alberto Bergianti ha rapito la platea condividendo 25 anni di storia professionale con un’analisi puntuale dell’evoluzione del mercato dei servizi professionali, delle criticità vissute dagli studi, delle modalità per svolgere una corretta valutazione dei costi e far percepire il valore della prestazione e della competenza. “L’attuale contesto evidenzia un mercato molto liquido, con rapida circolazione delle informazione, nessuna certezza e rendita, grande complessità del sistema, necessità di aggiornamento costante atto ad evitare la rapida obsolescenza della formazione acquisita. Un mercato che determina una forte svalutazione delle prestazioni indifferenziate per premiare la capacità del professionista di diventare un vero e proprio solutore di problemi e gestore della complessità, capace di generare idee, soluzioni, opportunità.”

Stefano Martello , altro co-autore del libro: “La cura, l’implementazione della reputazione non sono più nemmeno temi comunicativi ma assomigliano sempre più a interessi diffusi che riguardano il Professionista ma anche la comunità in cui il professionista opera. Si tratta di una valutazione culturale che può essere chiaramente aiutata dalla visuale comunicativa ma che, nel contempo, non può prescindere da una riflessione a 360 gradi. Per questo ho voluto calcare la mano, più che sul corpus di strumenti, sull’animus che sottende alla nostra quotidianità. Dobbiamo renderci conto che una buona reputazione non può essere pianificata al pari di un piano di comunicazione, per esempio, ma parte e si completa anno dopo anno, mese dopo mese, giorno dopo giorno. Superare una visuale di velocità – che a volte nasconde la superficialità – è il primo doveroso passo per restituire al tema della reputazione la sua giusta importanza e responsabilità nei processi professionali”

Il successo straordinario in termini di partecipazione e feedback positivi, conferma il bisogno di contenuti di qualità, condiviso dai professionisti di ogni ordine, e in particolare di contenuti che affrontino i temi della comunicazione e della gestione dei propri stakeholder.

“L’appuntamento di Reggio Emilia – afferma Roberta Zarpellon, coordinatrice del Gruppo Ferpi Comunicare le Professioni – ha dimostrato, ancora una volta, l’importanza di lavorare in squadra, all’interno della nostra federazione. In questa occasione, il gruppo Comunicare le Professioni Intellettuali e la delegazione Ferpi Emilia – Romagna hanno sinergicamente dato vita ad un appuntamento di qualità capace non solo di attirare l’attenzione su un tema di grande importanza per il mondo professionale ma, anche, di proseguire in quel lento e costante lavoro di accreditamento diFERPI nei confronti dei diversi stakeholders che è parte integrante della missione di ciascun iscritto. Un esempio che apre le attività del 2015 sotto i migliori auspici e che il Gruppo Ferpi Comunicare le Professioni intende riproporre anche in altre delegazioni”.

Il ringraziamento della delegazione va al Gruppo Ferpi Comunicare le Professioni Intellettuali e ai soci reggiani, Alberto Bergianti e Barbara Curini, per il loro egregio lavoro che ha permesso a Ferpi Emilia-Romagna e alla nostra professione di ottenere un’esposizione di contenuti di qualità presso un’audience così numerosa e differenziata.
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