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Social Trends: la quarta sponda

16/03/2011

Il nuovo numero del magazine di Eurisko apre con un focus sul Mediterraneo firmato da _Giuseppe Minoia._ Il noto ricercatore sociale sostiene che ormai “siamo dentro il Mediterraneo e la nostra ‘quarta sponda’ è l’Africa”. Il movimento che dal sud del mondo si sposta a nord non è solo un movimento migratorio ma anche culturale. E chi si occupa di comunicazione non può permettersi di ignorarlo.

Social Trends è il notiziario edito e diffuso gratuitamente da GfK Eurisko, allo scopo di migliorare la conoscenza delle trasformazioni della società, in ambito nazionale e internazionale. L’ultimo numero è dedicato a temi quali il made in Italy, l’immagine di Milano, il ruolo della comunicazione corporate, l’evoluzione del sistema dei media e si apre con l’editoriale di Giuseppe Minoia, Presidente Onorario di GfK Eurisko, che vi presentiamo in esclusiva.
di Giuseppe Minoia
Stiamo per aprire il nuovo Social Trends: il valore del made in Italy oggi, l’immagine di una città cruciale come Milano, il ruolo della comunicazione corporate e la sua reputazione oggi, rispetto all’advertising generalisticamente inteso, e le opportunità e le inefficienze dell’industria del turismo, le nuove tecniche di ricerca qualitativa… sfogliamo le pagine sui nostri schermi a geometria variabile e, ben presto, sorge una domanda: dove siamo, di cosa stiamo parlando, sono queste le agende e gli strumenti per intercettare il nuovo?
Se ci consideriamo cittadini (attori, produttori, consumatori, comunicatori) della grande metropoli postmoderna, da San Francisco a Shangai, forse sì. Ma se abbassiamo lo sguardo e, dotati di coraggio e senza paraocchi, guardiamo i ragazzi dei barconi che toccano Lampedusa con gli occhi pieni di sonno, dobbiamo riconoscere che un nuovo movimento si sta imponendo, da Sud a Nord, dal deserto dei consumi alle metropoli dell’opulenza delle offerte. Un movimento – per ora pacifico, che, dagli sguardi dei ragazzi, esprime fiducia basica nella terra e nella popolazione che accoglie (e non respinge). Fiducia e quasi allegria per le nuove mete agognate e mitizzate, mete geografiche e – viene da dire – mete di nuove esperienze di consumo. Speriamo non vengano troppo presto delusi!
Noi, ricercatori del sociale, interpreti dei nuovi stili allo stato nascente non possiamo voltare la testa dall’altra parte. Possiamo far finta che tutto sia come prima, che nulla sia cambiato? Possiamo limitarci ad attendere i nostri dati Auditel e Audipress e gli indici Istat mensilizzati? E’ possibile non mettersi in gioco, è realistico pensare che la scala dei valori nei consumi sia intangibile dall’energia del flusso che viene dall’Africa?
A noi italiani spetta un ruolo determinante: siamo dentro il Mediterraneo e la nostra “quarta sponda” è l’Africa. E’ nostro primario compito iniziare a studiare, ad osservare, a capire perché questi giovani stanno abbandonando tutto per puntare sulle nostre terre.
Occorre impiegare tutta l’immaginazione sociologica e la strumentazione sofisticata di cui ci siamo dotati per la ricerca nei mercati. Due reporter tedeschi si sono mimetizzati e hanno sperimentato un viaggio di 50 ore dall’Africa a Lampedusa, su un barcone strapieno e senza cibo. Bravi, il reportage sarà utile. Ma a noi spetta ben altro. Il ruolo del ricercatore è di andare a scoprire questi nuovi “cittadini” che probabilmente diventeranno consumatori, scoperchiandone gli obiettivi e i miti, le similitudini con noi e le distanze. E’ il nostro compito, di noi ricercatori occidentali, di noi Istituti di ricerca che in Italia si riuniscono in Assirm. Caro Presidente Assirm, un nuovo impegno di ricerca, nei 150 anni dell’Italia Unita.
Clicca qui per scaricare l’intero numero di Social Trends.
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