Caro amico,la tua lettera è di quelle con la risposta bella e incorporata, ma tocca una questione delicata sulla quale conviene soffermarsi. La distinzione fra comunicazione pubblica e comunicazione politica è, come dire, tutta strumentale... lo so che c'è una legge in proposito, ma come tante leggi, serve come foglia di fico a tutela di una pretesa 'oggettività' della comunicazione pubblica.Se è vero come è vero che il politico eletto deve avviare la sua nuova campagna elettorale il giorno dopo essere stato eletto, è chiaro che tutta la comunicazione pubblica, anche quella di servizio, diventa anche politica.Naturalmente est modus in rebus, ed è bene che associazioni, opposizioni, media stiano bene attenti fin da subito e segnalino ogni eccesso all'opinione pubblica.Forse potrebbe essere utile per un organismo elettivo affidare a competenti sopra le parti il compito di segnalare gli eccessi agli elettori futuri, così da disincentivare l'uso strumentale delle risorse pubbliche per bassa propaganda elettorale.Non commento l'episodio specifico poiché si spiega da sé e sono certo che il Sindaco di Milano, per il semplice fatto che la tua lettera sia stata pubblicata abbia perso qualche voto, ma mi sembrerebbe importante operare affinché siano gli stessi politici i primi a capire che non conviene esagerare perché l'elettore non perdona la strumentalizzazione.(tmf)Una breve risposta di Toni Muzi Falconi alla lettera aperta di Luca Rossetti pubblicata la scorsa settimana.