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Twitch

01/08/2014

Tempo di vacanze e voglia di leggerezza: come contribuire al progresso della scienza con poco impegno e massima resa? Ci pensa un’app, sviluppata dall’Università di Stanford, che consente di farlo in pochi secondi ogni giorno.

Un’app non un sito che sembra un gioco ma con una paternità e uno scopo di tutto rispetto: è Twitch, la app per Android sviluppata dall’Università di Stanford che consente, in pochi secondi ogni giorno, di contribuire a un progetto scientifico, filantropico, umanitario o culturale.
Twitch si sostituisce alla schermata di blocco dello smartphone. Ogni volta che si desidera accedere al dispositivo, al posto dello slide, apparirà una domanda o un compito da svolgere, come confermare la veridicità di un’informazione su Wikipedia oppure le condizioni del traffico della strada che si sta percorrendo o scegliere la migliore tra due foto d’archivio. Nelle prime 3 settimane dopo il lancio Twitch ha collezionato oltre 11.200 risposte a questi e altri veloci quesiti.
L’idea di fondo, come ha raccontato uno degli sviluppatori del progetto, Rajan Vaish, è che “il crowdsourcing tradizionale è solitamente piuttosto noioso: occorre stare davanti al PC, scaricare un software, registrarsi… Questa versione mobile è invece molto coinvolgente”. Ma anche rapida. Secondo i realizzatori di Twitch, sbloccare il telefono in modo tradizionale richiede circa 1 secondo, mentre il più impegnativo dei compiti proposti dalla app ne porta via non più di 1,4.
Insomma una piattaforma che consente di entrare in contatto con migliaia di utenti e raccogliere moltissimi dati: una risorsa preziosa anche per moltissime imprese, dal momento che, comunque, chiunque può proporre domande su Twitch.
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