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Un think thank della comunicazione per Napoli. Promosso da Ferpi, Comunicazione Pubblica e Comune

22/11/2005

Il resoconto di Giancarlo Panico.

L'esigenza di incontrarsi, guardarsi in faccia, avere più tempo per scambiare qualche idea, fuori dai frequenti ma veloci incontri di lavoro, ma soprattutto la necessità di avviare un percorso culturale e professionale comune, è stata la motivazione che lunedì 21 novembre, ha spinto più di 80 professionisti napoletani a ritrovarsi nel neonato Forum dei comunicatori della Città di Napoli. Se ne erano accreditati più di 150 ma non tutti sono riusciti a liberarsi dagli impegni. Hanno comunque fatto pervenire la loro adesione.L'iniziativa è stata promossa da Ferpi, dall'Associazione della Comunicazione Pubblica e dal Dipartimento della Comunicazione del Comune di Napoli, che ha contribuito anche concretamente all'organizzazione.Il primo incontro si è svolto sul tema "Quale comunicazione per Napoli?"  ed è stato introdotto da una riflessione di Claudio Velardi sulla necessità di avviare un progetto condiviso di comunicazione per Napoli. Una scelta, quella della tematica, non casuale. Dal momento che per lavorare ad un progetto unitario di comunicazione della città di Napoli non è possibile prescindere dalla collaborazione di tutti gli attori: istituzioni, imprese, privato sociale e, dunque, dai professionisti che vi curano la comunicazione. I progetti, le iniziative, gli eventi. L'incontro è stato aperto da una riflessione di Enzo Lipardi, il neodirettore del Dipartimento Comunicazione del Comune cui è seguito quello di Claudio Velardi. Con loro chi firma questo articolo, delegato Ferpi Campania ed Elisabetta Benesatto, delegata dell'Associazione della Comunicazione Pubblica.Il patron di Reti che è riuscito a mantenere viva l'attenzione dei partecipanti per quasi un'ora partendo da un'analisi storica, sociale e cultura della città di Napoli, passando per alcuni aspetti della comunicazione interna ed esterna e della sua percezione interna ed esterna, con l'aiuto anche di alcuni interessanti dati forniti dalla Gian Paolo Fabris, recentemente acquisita da Reti, ha cercato di delineare gli elementi per un progetto di comunicazione del brand Napoli. "La comunicazione di un sistema territorio come quello di Napoli ha detto Velardi non può prescindere da una stretta connessione tra immagine esterna ed identità interna. Connessione a cui tutti gli attori del territorio devono lavorare nell'ottica della rete, della collaborazione, della condivisione". Insomma la comunicazione di Napoli, così come di ogni altra grande città, non può essere affidata solo al Comune o all'istituzione di turno ma deve essere un obiettivo di ogni soggetto pubblico, privato e sociale che opera sul territorio ed è legato al brand e alle sue politiche e strategie di comunicazione. Cosa impossibile da fare se non ci si incontra, si condivide un percorso comune, si lavora fianco a fianco. E' necessaria, insomma, una cabina di regia e questa non può che essere costituita da tutti i soggetti che, professionalmente, rappresentano la comunicazione delle organizzazioni e ne sono gli ideatori e gli esecutori. Sono i presupposti che hanno spinto alla creazione del Forum.Diversi e interessanti oltre che innovativi gli spunti proposti da Velardi per un progetto comunicativo di Napoli. "Napoli può avvantaggiarsi nel processo competitivo perché parte con una marcia in più: la sua immagine storicamente conosciuta dice Velardi due gli aspetti per comunicare l'unicità: recuperare il passato e sperimentare il nuovo. Con la consapevolezza che si ha a che fare con con un pubblico eterogeneo ma con categorie e pubblici che guardano al territorio con esigenze diverse con diversi bisogni da soddisfare: cittadini, imprese, investitori e turisti".Infine Claudio Velardi ha tracciato una sorta di catalogo, un vademecum, per un progetto di comunicazione condiviso che ha i due pilastri nella popolazione (con una forte identità locale) e nella identità urbana, che punti sui valori caratterizzanti da maneggiare con cura',  stando attenti ai luoghi comuni, ma soprattutto ai nemici dei luoghi comuni: le elites, i radical-chic, i benealtristi e gli scettici. Facendo attenzione allo scetticismo personale che spesso ci caratterizza troppo'.Infine un accenno agli strumenti e i canali. "Napoli  è un'esperienza in cui tutti gli elementi confluiscono in una modalità di relazione con gli altri, con la vita, con il mondo conclude Velardi dunque tutte le attività rivolte al pubblico devono essere considerate una sub specie comunicativa e& dei simboli. Ciò presuppone la necessità non più rinviabile di una cabina di regia".Il Forum si propone di essere un think thank, un pensatoio, per lavorare a questo progetto. Del Forum fanno parte di diritto tutti i soci napoletani di Ferpi e dell'Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica, i direttori comunicazione, relazioni esterne, marketing e relazioni con i media di imprese, istituzioni, Forze dell'Ordine, Associazioni, Enti, ma anche i liberi professionisti, i responsabili di Agenzie di comunicazione.Il prossimo appuntamento a dicembre. Questa stessa esperienza la si vorrebbe ripetere anche nella altre città capoluogo di provincia della Campania.Gian Carlo PanicoDelegato Ferpi Campania
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