Il viaggio negli States e in Canada visto dagli occhi dei soci. Questo era lo scopo delle interviste che alcuni soci di UNi>FERPI (la sezione studenti della FERPI) hanno realizzato con i professionisti in trasferta.Inizia questa settimana la raccolta delle prime testimonianze di alcuni dei dodici ferpini in viaggio tra New York e Quebec. Protagonisti la Presidente FERPI Sissi Peloso, la Segretaria generale Florence Castiglioni, Michela Fossa di Methodos e Lucia Mauro responsabile delle relazioni esterne del Gruppo Zurich Italia.Iniziamo proprio con una domanda di carattere generale: cosa differenzia il mercato delle Rp made in USA da quello italiano? Gli Usa sono proprio un altro mondo?Secondo la Presidente Sissi Peloso «tra Italia e Usa non si può dire che esistano differenze culturali, quanto piuttosto differenze metodologiche: il pragmatismo e l'attenzione all'aspetto pratico tipico degli americani si vede anche nel nostro settore». In questo senso quindi l'Italia si dimostra alla pari degli Stati Uniti per quanto riguarda i contenuti della professione, mentre c'è da fare molta strada per raggiungere il livello metodologico del paese anglosassone. In più, sempre secondo Sissi Peloso, la società americana già recepisce in modo positivo le attiva di Rp, questo per la storia centenaria e per l'apertura mentale che contraddistinguono da sempre gli Usa.Della stessa idea è anche Florence Castiglioni, «No, non credo che gli USA siano un altro mondo, fanno più o meno le cose che facciamo noi, forse con una maggiore preparazione didattica e teorica, ma evidentemente non si può generalizzare». Ai soci in viaggio sono state presentate numerose Best practices e la situazione Usa forse è sembrata troppo rosea, come dice Florence Castiglioni: «noi abbiamo visto il meglio e ci sono stati presentati i casi più significativi, ma certo anche loro avranno i loro problemi».Anche Michela Fossa, che lavora per Methodos, trova che «i temi che affrontano i professionisti americani sono gli stessi che trattiamo in Italia. La differenza? Hanno anni e anni di tradizione e cultura alle spalle. Si vede che sono avanti».USA e Italia non sono poi così distanti anche per quanto riguarda il mercato delle Rp. Come in Italia, emergono grosse differenze tra il mercato delle piccole e medie imprese e per le grandi. Per quanto riguarda la vita associativa, invece la Presidente Peloso ha sottolineato che: «Non ci sono differenze tra FERPI, PRSA e IPR per quanto riguarda l'impostazione, l'attività, la filosofia. Abbiamo notato infatti che l'attenzione delle due associazioni sorelle della FERPI verte su temi quali l'organizzazione di eventi, la formazione e la produzione editoriale». Le issues come la formazione dei soci e la partecipazione alle iniziative editoriali si notano proprio dalle prime pagine dei siti delle due associazioni anglosassoni (vedi http://www.prsa.org alla voce "professional developement" e l'IPR - ndr). Che non ci siano grosse differenze l'ha notato anche Lucia Mauro, una dei soci FERPI che si sono recati in Canada. Tuttavia, secondo Lucia «gli Usa concepiscono l'Italia in generale come "simbolo di qualità della vita", come paese di cultura e vacanza, dal buon cibo, a cui aspirano e che ammirano per la sua storia e per la tradizione, ma che non temono sotto l'aspetto di mercato concorrenziale». Grosse differenze non sono state notate neanche da Lucia Mauro, visto che ha notato una vicinanza a livello di cultura manageriale, mentre ha riferito che: «Gli Usa sono avanti per quanto riguarda la pervasività delle relazioni pubbliche in ogni ambito della comunicazione d'impresa, ma tre sono le caratteristiche che li contraddistinguono: in primo luogo l'attenzione che danno alla misurazione del valore (anche finanziario) delle Rp; poi viene la tendenza alla specializzazione in particolari nicchie di mercato; in terzo luogo sono interessati ad una grande segmentazione del mercato, con l'individuazione di pubblici di nicchia».Citando Toni Muzi Falconi nell'articolo apparso su questo sito a conclusione del viaggio, "si assiste a un ritorno a valori tradizionali [ ] e la trasparenza nella comunicazione dei comportamenti organizzativi e l'inclusione degli stakeholder nei processi decisionali interni, pare essere soprattutto un mantra strumentale per il necessario recupero di credibilità, una sorta di ritorno al futuro'". Si accenna alla sensazione del "declino del nostro paese". Avete percepito questo atteggiamento durante il viaggio e gli incontri? Quanto siete E' d'accordo con questa affermazione e perché?Per quanto riguarda la sfera politica trasparenza nella comunicazione dei comportamenti organizzativi, grosse differenze, secondo la Presidente Sissi Peloso, si notano nell'attività lobbistica che si distingue per chiarezza, trasparenza velocità nei meccanismi burocratici, mentre l'Italia non si distingue per questo. E questa coscienza si riflette anche nell'atteggiamento diffidente verso l'attuale situazione politica e sul mercato di riferimento italiani. Infatti, secondo Florence Castiglioni: «Per gli Usa l'Italia non significa nulla o quasi perché non è un mercato che gli interessa forse perché troppo piccolo, ma probabilmente questo fatto vale in particolar modo solo per quei casi che abbiamo visto, cioè di grosse organizzazioni più interessate alla sfera internazionale e non a quella italiana». Anche Michela Fossa, l'Italia non viene vista dagli Stati Uniti come paese su cui concentrare le attenzioni, mentre sembra che il mercato Usa sia più attento alla Cina e ad altri paesi asiatici emergenti, intravedendovi forse nuove tendenze e stimoli delle Rp. A tale preciso riferimento dello stesso parere è anche Lucia Mauro, la quale ha aggiunto che: «si percepisce una sorta di ansia verso un fenomeno in crescita, quello del mercato orientale e della Cina in particolare che potrebbe diventare concorrenziale per gli Usa, tant'è che molte organizzazioni iniziano ad aprire sedi in Cina». L'Italia è quindi considerato come un piccolo paese, ammirato, riverito e anche invidiato per l'ottima qualità della vita e per la cosiddetta "Italian way of life".Dalle prime interviste fatte dai soci UNi>FERPI emergono impressioni positive. Un clima relazionale favorevole ha favorito il confronto tra le diverse realtà professionali.