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Usa: la comunicazione politica si fa online

25/07/2007

Si è svolto il primo atteso confronto tra i democratici candidati alla presidenziali Usa. Diretta su CNN e domande della gente comune via YouTube: una pietra miliare nell'evoluzione del rapporto tra web e politica.

Grande successo per il dibattito multimediale tra i candidati alla presidenziali Usa andato in scena lunedì sera. Otto candidati democratici, tra cui Obama e Clinton (Hilary), si sono confrontati in diretta televisiva sulla CNN rispondendo alle domande fatte dal pubblico di tutto il mondo attraverso YouTube. Il sito di video sharing, che ha sponsorizzato l'iniziativa insieme alla CNN, ha raccolto nei giorni scorsi quasi 3000 clip registrate da persone comuni che avevano una domanda da rivolgere ai politici ospiti della tavola rotonda. Prima del confronto un team di giornalisti dell'emittente statunitense è stato incaricato di selezionare i quesiti più interessanti. Lo scopo era di stimolare i candidati a dare risposte meno stereotipate e più spontanee e in effetti l'attesa è stata soddisfatta.
Secondo l'esperta di comunicazione politica Kathleen Hall Jamieson, la simpatia di alcuni video ha reso più interessanti le questioni trattate che avrebbero potuto risultare noiose; inoltre associare un'immagine visiva, una persona reale, a una domanda aiuta a non perdere il filo del discorso.Nelle due ore di diretta dalla sede dell'Accademia militare di Charleston (South Carolina), i candidati hanno risposto a domande molto originali, a volte provocatorie, a volte ironiche, a volte riguardanti la sfera personale dei candidati stessi, come per esempio l'educazione dei figli, etc. Ma tutte connotate da una evidente preparazione di base riguardo agli argomenti presi in considerazione.
Non tutti i senatori hanno replicato alle domande e alcuni sono stati volutamente evasivi. Per esempio, interrogati su se e come avessero parlato del sesso ai propri figli, solo il senatore Edwards ha risposto. Una coppia di donne omosessuali di Brooklyn ha chiesto se sarà mai loro possibile sposarsi, e l'unico a rispondere positivamente in questo caso è stato il senatore Kucinich. Tra i 39 intervistatori improvvisati, il più originale è stato sicuramente un pupazzo di neve che ha chiesto ai candidati cosa pensano di fare per evitare che suo figlio, un piccolo pupazzo di neve, si sciolga a causa del surriscaldamento globale.
Una delle questioni che ha dominato gran parte della serata e ha suscitato un vero confronto tra le posizioni degli otto candidati democratici è stata la guerra in Iraq: il rappresentante dell'Ohio, Kucinich, ha detto di aver votato contro la guerra e di essere ancora fermamente contrario alla permanenza dei soldati in Iraq. Obama ha criticato i suoi rivali al Congresso che hanno votato in favore del supporto all'invasione e ha stroncato Clinton, Dodd e Edwards per aver tollerato la strategia di Bush. 
Alcuni hanno osservato che la forma spontanea del dibattito "a ruota libera" ha reso l'evento molto simile a uno show game, vale a dire a un gioco a quiz (interruzioni pubblicitarie comprese). Quello che è certo è che l'effetto prodotto ha colpito nel segno, avvicinando alla politica le persone comuni e coinvolgendole nel dibattito su questioni fondamentali, alla base del futuro degli Stati Uniti.
Redazione Totem - Valentina Tubino
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