Redazione
È dalle donne che arriva il maggior contributo per ripensare il lavoro? Dopo Coraggio di Annalisa Galardi, Felicità di Chiara Bisconti e Partecipazione di Roberta Zantedeschi, l'8 marzo è uscito nella collana-dizionario diretta da Silvia Zanella, Vulnerabilità. Ogni volume è dedicato ad una parola chiave per comprendere le attuali trasformazioni del lavoro che da un lato hanno stravolto il significato di molte parole del vocabolario lavorativo, dall’altro introdotto con forza parole che nessuno avrebbe mai associato al lavoro.
Che cos'è la vulnerabilità al lavoro? Cosa ci impedisce di mostrarci vulnerabili con capi e colleghi? Abbiamo bisogno di leader vulnerabili? Che rapporto c'è tra vulnerabilità e benessere psicologico? Perché la vulnerabilità è necessaria alle organizzazioni? E come può un'azienda promuoverla al suo interno?
Gli ambienti lavorativi sono luoghi vulnerabili in sé, sia in virtù di avvenimenti esterni (mercati e contesti sempre più instabili), ma anche - e soprattutto - in quanto costituiti da persone, che sono vulnerabili per definizione. Ma negli ambienti di lavoro la vulnerabilità non trova spazio. Per costruire luoghi davvero a misura di persona e benessere psicologico, è essenziale comprendere la vulnerabilità fino in fondo.
Non è sufficiente individuare le forme che assume. Serve capire quali sono gli ostacoli individuali e organizzativi che le impediscono di manifestarsi e trovare soluzioni per farla fiorire. Il coinvolgimento della leadership è essenziale, ma ogni persona ha la responsabilità - e il potere - di fare la propria parte.
Attraverso riflessioni, testimonianze ed esempi, questo libro mostra come portare la vulnerabilità nella propria azienda, con l'obiettivo di contribuire al lavoro nuovo.
