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È ora di investire nella comunicazione interna

#Formazione

16/05/2022

Valentina De Longhi

La comunicazione interna e la sua centralità nei momenti di crisi è stato il tema al centro del seminario, organizzato dalla Commissione di Aggiornamento e Specializzazione Professionale di FERPI, lo scorso 6 maggio a Milano.

Ogni crisi porta con sé delle opportunità. La valorizzazione della comunicazione interna è una di queste. Ne hanno parlato Campari e Wärtsilä assieme al Centre for Employee Relations and Communication dell’Università IULM, nel seminario "Empowering complexity: la comunicazione interna in tempi di pandemia" organizzato da FERPI lo scorso 6 maggio a Milano. 

Che la pandemia abbia cambiato i modi di comunicare delle aziende è chiaro. Ha portato alla riscoperta delle relazioni con i dipendenti e, nell’incertezza generata, le imprese si sono trovate in prima linea nel dare informazioni ai propri collaboratori. L’emergenza ha avuto un grande impatto sui contenuti dei messaggi, perlopiù legati alla tutela della salute e della sicurezza, ma lo ha avuto anche sugli strumenti utilizzati, contribuendo alla definitiva affermazione dell’online. 

I temi che le aziende non possono più ignorare

Paura, dolore, incertezza, perdita: tematiche e contenuti della comunicazione interna si sono evoluti in poco tempo. Gli iniziali messaggi informativi, più pragmatici e operativi, hanno dovuto lasciare spazio all’ascolto e all’empatia. Aziende di ogni dimensione e settore si sono trovate a dover affrontare - spesso impreparate - questi temi così profondi e intimi.

Come parlare di questi argomenti senza cadere nella retorica? Quali modalità attivare per coinvolgere i dipendenti in un periodo tanto complesso? Come coltivare le relazioni interpersonali “da remoto”?

Domande per alcuni versi ancora aperte, che mettono i comunicatori davanti a nuove sfide da affrontare con prontezza e flessibilità: dalla gestione dei team alle nuove sfere del lavoro, dalla necessità di disconnessione alle interazioni tra colleghi, dall’allineamento agli obiettivi aziendali all’engagement dei dipendenti. Enrico Bocedi con Laura Sprea di Campari Group e Manuela Fregonese di Wärtsilä hanno spiegato in dettaglio le soluzioni adottate dai loro gruppi di lavoro e dalle loro aziende per affrontare queste sfide.

Perché le aziende non possono più rimandare?

Perché altrimenti, prima o poi, le persone se ne andranno. Le statistiche ci dicono che molte hanno già iniziato a farlo perché durante la pandemia hanno capito che il lavoro può essere altro. Crescita, soddisfazione, riconoscimento e tanto ancora; a patto che le imprese siano in grado di crederci e di far emergere questi aspetti che, quindi, devono essere comunicati. Questi i risultati emersi dalla ricerca del Centre for Employee Relations and Communication dell’Università IULM illustrata da Alessandra Mazzei.

Tre buoni motivi per farlo

Le aziende che hanno scelto di cambiare passo sul fronte della comunicazione interna stanno rivedendo i propri modelli organizzativi e comunicativi. Tre sono le ragioni fondamentali:

1. attivare un clima positivo e di coesione
2. stimolare la partecipazione attiva dei dipendenti
3. promuovere la co-creazione di contenuti di valore

Contenuti che non si limitano ad essere diffusi all’interno dell’azienda, ma anche all’esterno.
Siamo davanti a nuove frontiere del settore che non possiamo più ignorare, che attribuiscono alla comunicazione interna un ruolo del tutto strategico: non più Cenerentola ma Regina della comunicazione delle aziende.

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