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Anche la Cina vuole gli spin doctor

23/02/2011

La Cina volta pagina, anche in senso letterale. Il _Libretto Rosso_ è stato sostituito da _L’arte di guidare l’opinione pubblica,_ best seller venduto in milioni di copie che insegna le tecniche occidentali dello spin. _Gabriele Cazzulini_ racconta una rivoluzione culturale evidente ma ancora piena di contraddizioni.

di Gabriele Cazzulini
Si scrive “spin doctor” e fa molto inglese, ma si legge, e si pratica, in tutte le lingue del mondo. Vero? Infatti in Cina il nuovo “libretto rosso” è L’arte di guidare l’opinione pubblica. La nuova rivoluzione culturale cinese la fanno gli spin doctors?
A prima vista lo spindoctoring sembra un’etichetta appiccicata con la colla ai sistemi politici occidentali. Elezioni, campagne elettorali, candidati, e poi il potere dei media, l’opinione pubblica… Va bene, però una precisazione è d’obbligo: se lo spin doctor è una figura relativamente nuova, almeno nella sua attuale identità professionale, è invece vecchissimo il suo mestiere, cioè far comunicare il potere col popolo. Ecco perché anche in Cina il partito comunista ha iniziato ad assumere spin doctors. Cioè? La più grande dittatura del mondo, che sta diventando anche la più grande potenza del mondo, governata da un partito unico, con un’ideologia unica, ha bisogno di professionisti della comunicazione? Forse i conti non tornano. Oppure anche una dittatura non può più fare a meno, nell’epoca della “network society”, di configurare la propria comunicazione pubblica in base a requisiti sempre più sofisticati. Così si spiega il successo popolare di L’arte di guidare l’opinione pubblica, scritto da Ren Xianliang, ex giornalista di Xinhua, l’agenzia di stampa di stato.
Pubblicato per la prima volta nell’aprile 2010, quasi un esperimento in sordina, il libro di Ren in sei mesi è già arrivato alla quinta edizione, con vendite cinque volte superiori le previsioni, anche grazie al partito comunista, che ha comprato interi scatololoni del libro. Lo scopo è istruire i suoi ufficiali della propaganda (che termine pesante!) a curare meglio i rapporti con la stampa – a cui comunque il partito non toglie mai la museruola. Lo chiamano “yulun yiandao” (舆论引导), è un’idea, quindi un comandamento, del presidente Hu Jintao e vuol dire “public opinion channeling”, cioè incanalare l’opinione pubblica. Un “grande balzo in avanti” rispetto a termini micidiali come “killing” (封杀) e “impeding” (堵) riferiti alle notizie. Per non parlare di quello che Mao pensava sui media: “i giornali devono essere diretti dai politici”.
Con la versione del libro tradotta in inglese, il suo contenuto sembra scritto da un occidentale per un occidentale. Keywords: trasparenza, rispetto, apertura. Poi, leggendo qua e là, spuntano fuori consigli che fanno preoccupare non poco: i giornalisti non vanno maltrattati, offesi, minacciati, percossi; non bisogna mentire spudoratamente – e questo è perfetto anche qui da noi – né premere con violenza per bloccare una notizia. Bisogna invece promuovere, “incanalare” quelle notizie che esaltano il regime. Ma siamo sicuri che tutto ciò sia riferito solo alla Cina?
Quello che invece è veramente “made in PRC” è l’istituzione di spin doctors online per sorvegliare internet, postare commenti filo-governativi e segnalare invece i siti e gli utenti che fanno contro-propaganda. E’ come creare un esercito invisibile, senza divisa e lanciato alla carica sul web.
Spin doctors? Anche qui il “forse” è certo. Ma viene in mente un altro termine, per questi agenti di propaganda: spie, delatori, fiancheggiatori. Dallo spindoctoring allo spionaggio sul web. E’ l’ennesima contraddizione della Cina che marcia col doppio motore comunista-capitalista. Vogliono il web, ma senza Google. Vogliono gli spin doctors, ma senza la stampa libera. Vogliono le spie online, ma senza distintivo e manganello. Dal web 2.0 al controllo 2.0.
Uno dei più arcinoti proverbi cinesi sostiene che per quanto sia grande il mondo e diverse siano le genti, a tutti piacciono il sale e l’argento – anche la comunicazione. 再见 (Saluti da Pechino!)

Della rivoluzione culturale in atto in Cina si è parlato recentemente anche sulle pagine de La Repubblica.

Le puntate precedenti:
Anche gli spin doctor hanno una coscienza: tre storie, tre morali
Lo spin doctor di Dio
Spin Doctors: fare scandalo fa bene
Spin Doctors: Uomini e Storie – Gli spin doctors vanno a Hollywood
Spin Doctors: Uomini e Storie – L’apoteosi dello spin doctor
Spin Doctors: Uomini e Storie – L’arma perfetta
Spin Doctors: Uomini e Storie – Edward Bernays
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