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Anni di Trasparenza

20/09/2004

Un manifesto contro la moda della responsabilità sociale. Firmato Granarolo.

"Ho sempre pensato che la trasparenza fosse un prerequisito, più che un valore. Oggi non ne sono più certo. Credo piuttosto che ci sia trasparenza e trasparenza. Lasciarsi ‘leggere attraverso' è un prerequisito, raccontarsi in profondità è un valore".Luciano Sita, Presidente GranaroloAnni di TrasparenzaCosì è intitolato lo straordinario abstract del bilancio di sostenibilità appena sfornato dalla Granarolo su una preziosa carta, riciclata dalle confezioni di latte.Più che di un abstract si tratta di un vero e proprio ‘manifesto' in tutte le sue accezioni -formato 17x24 che si apre fino a un formato 47x65- e che contiene (insieme ad intriganti illustrazioni di Licia Berardis, una giovane artista dell'Accademia delle Belle Arti di Bologna) una esemplare, godibile e ariosa sintesi delle cinque componenti separate del bilancio delle performance 2003 che insieme al Bilancio di Esercizio confluiscono nell'Annual Report:

la lettera agli stakeholder
le performance economiche
le performance ambientali
le performance sociali
gli impegni verso gli stakeholder
Per coloro che sostengono che molte imprese investono troppo tempo e troppe risorse nel dialogare con gli altri il caso Granarolo, da molti anni coerente, intenso e sempre ricco di innovazioni, è un caso classico.Per chi invece ritiene che l'impresa tragga solo un vantaggio competitivo da una costante e crescente attenzione al dialogo con gli stakeholder, quello di Granarolo è un esempio cui ispirarsi e da insegnare in tutte le Università.Ma quanto costa essere socialmente responsabili e rendicontarlo agli stakeholder?Se fatto seriamente costa tanto. Un'altra grande impresa (non Granarolo) ma anch'essa impegnata in questo ambito, ha calcolato che i puri costi della messa a punto della macchina di monitoraggio, di governo e di controllo della responsabilità sociale e della sua rendicontazione agli stakeholder, si aggira intorno ai due milioni di euro l'anno.Nel dibattito di fine Luglio in Bocconi per la presentazione del libro Ferpi sulla comunicazione della responsabilità sociale, Riccardo Della Valle di Unicredit, altra organizzazione all'avanguardia, ha riconosciuto che il costo della responsabilità sociale è ‘molto più elevato di quanto non si pensi'.Così come c'è ‘ trasparenza e trasparenza' c'è anche ‘responsabilità sociale e responsabilità sociale'. A noi piace quella seria, basata sui comportamenti, e non ci piace per nulla invece quella superficiale, un tanto al chilo, che tanti consulenti contrabbandando ad organizzazioni poco consapevoli e/o scrupolose.Leggendo il bilancio Granarolo del 2003 appare chiarissima l'ispirazione culturale: vogliamo sapere quanto valore abbiamo creato per la società e il territorio….e ci spiace che il mondo vada anche in altre direzioni.Così come è altrettanto esplicita l'ispirazione ideologica: Oggi, come mai in passato, ci è chiaro come l'attitudine ad entrare nel merito e in profondità è un valore….al quale una azienda responsabile non può rinunciare. E' vero che la foliazione in sé non è indice di trasparenza, ma è anche vero che raccontarsi significa conoscersi..Un plauso all'impresa, ai suoi dirigenti e ai suoi collaboratori (fra i quali spicca Homina del nostro socio Omer Pignatti), per un lavoro davvero eccellente. Per scaricarlo tutto andare www.granarolo.it.(tmf)
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