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Arabmedia Report

27/06/2013

Un centro di analisi dei media arabi, nato per colmare una lacuna informativa. Diretto da _Giancarlo Bosetti, Arabmedia Report_ analizzerà la comunicazione delle televisioni satellitari arabe, delle televisioni terrestri e dei digital social media, con una particolare attenzione alle realtà nazionali, come quella irachena e libica, in situazioni critiche.

Più di un quotidiano online, Arabmedia Report è un vero e proprio centro di analisi dei media arabi. Il progetto, promosso dall’associazione internazionale per il dialogo tra le culture Reset-Dialogues on Civilizations, nasce per sviluppare in Italia una maggiore conoscenza dei media dei paesi arabi e dei paesi a maggioranza musulmana (Iran e Turchia), delle televisioni satellitari e terrestri e dei social media digitali, realtà che stanno formando il nuovo orizzonte culturale, politico e sociale dell’area mediterranea e del Medio Oriente.
Online da pochi giorni, Arabmedia Report , finanziato da Eni e in media partnership con l’agenzia Agi, intende colmare una lacuna specifica nelle nostre conoscenze per favorire più intense relazioni interculturali, accompagnare lo sviluppo di rapporti economici, suggerire traiettorie di iniziativa diplomatica e politica, volte al dialogo e alla cooperazione e consentire una visione compiuta dello scenario mediatico, inclusivo delle tv occidentali in lingua araba, in modo da facilitare auspicabili analoghe iniziative italiane e scambi di produzioni televisive.
Direttore Giancarlo Bosetti, alla guida di un comitato scientifico composto da: Paolo Branca (Università Cattolica, Milano), Laura Brunetti (Responsabile marketing e comunicazioni, AGI Agenzia Italia), Paola Caridi, Francesca Corrao (Università Luiss, Roma), Donatella Della Ratta (Università di Copenhagen), Pasquale Salzano (Vice Presidente Rapporti Istituzionali Internazionali, Eni), Nathalie Tocci (Istituto Affari Internazionali) e Augusto Valeriani (Università di Bologna).
Il progetto coinvolgerà le televisioni – all news ma anche generaliste, sia di Stato che private – ma anche la telefonia mobile e il web. L’attività principale del centro sarà quella di analizzare la comunicazione delle televisioni satellitari arabe, delle televisioni terrestri e dei digital social media. Una particolare attenzione sarà prestata a realtà nazionali come quella irachena e quella libica (oltre naturalmente alla crisi siriana), ma anche diverse altre, sottoposte a tensioni tra componenti etniche e religiose che minacciano l’unità nazionale, al fine di analizzare la funzione dei media in queste situazioni critiche.
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