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Articoli scientifici: ancora polemiche

06/07/2004
Qualche settimana fa abbiamo dato notizia di alcuni errori contenuti negli articoli scientifici apparsi sulle più serie e prestigiose riviste. Si trattava di errori di percentuali nei dati a supporto delle tesi esposte. Cosa da poco confronto a quanto denunciato in questi giorni in un articolo pubblicato sul New Scientist. William Adler ha infatti scoperto che alcuni articoli firmati da eminenti accademici avevano intere frasi identiche tra loro, e, cosa ancor più grave, riportavano frasi integrali di alcuni articoli pubblicati da professionisti delle rp che hanno prestato i loro servigi a importanti aziende. Il caso riportato da Adler si riferisce ad alcuni articoli pro-nucleare firmati da Abdel Bayoumi, ingegnere meccanico della Università della Carolina del Sud, e da Sheldon Landsberger, dell'Università del Texas. Entrambi gli articoli erano la riproposizione di un pezzo scritto da Peter Bernstein, copywriter della azienda di rp Potomac Communications Group, assoldato dal Nuclear Energy Institute. Secondo Bill Perkins, capo di Bernstein alla Potomac Communications, la pratica è tutt'altro che insolita e secondo alcuni esperti è stata adottata ampiamente dalle compagnie farmaceutiche per promuovere i propri prodotti.Altre volte invece gli scienziati scrivono di loro pugno gli articoli ma omettono di ricordare ai lettori i legami che hanno avuto con alcune aziende; come il caso di Geoffrey Kabat, autore di una lettera che contestava i risultati di uno studio che legava gli attacchi cardiaci agli effetti del fumo passivo: Kabat non dichiarò in quell'occasione di aver ricevuto ingenti fondi dall'industria del tabacco per effettuare una ricerca che assolvesse il fumo passivo.
Gabriele De Palma - Totem
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