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Attuazione Legge 150/2000: il caso Inps

15/02/2011

In un momento cruciale per il pubblico impiego, l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale (ARAN) sta avendo un ruolo strategico nella ridefinizione degli accordi sull’applicazione della riforma Brunetta. Un breve resoconto di _Alessandra Fornaci_ sulle ultime novità in materia di dibattito e tentativi di attuazione della 150/2000.

di Alessandra Fornaci

Il 3 febbraio scorso il commissario straordinario dell’Aran, Antonio Naddeo, ha riaperto il tavolo per la definizione dell’Accordo Quadro sui profili professionali invitando le OO.SS rappresentative. Naddeo ha mantenuto fede all’impegno assunto in occasione dell’assemblea nazionale degli uffici stampa, organizzata dalla FNSI il 28 gennaio scorso per fare il punto sullo stato di alcune vertenze per il riconoscimento della professionalità giornalistica, a partire dal “caso Inps”.
“La magistratura del lavoro del Tribunale di Roma ha infatti emesso a gennaio – come si legge nel comunicato della FNSI – una storica ed esemplare sentenza che, dopo atti di mobbing e soprusi nei confronti dei rappresentanti del comitato di redazione Inps, fa chiarezza e riconosce “in toto” il ruolo e l’azione del sindacato dei giornalisti svolto in questi anni a tutela dei diritti dei colleghi”.
La speranza riaccesa da questa sentenza ha spinto più di cento colleghi provenienti da tutta Italia a partecipare all’assemblea per fare il punto sulle prossime mosse per il riconoscimento professionale da parte della FNSI e dell’Associazione Comunicazione Pubblica, rappresentata dal Delegato Regionale Lazio. Marco Magheri ha confermato nel suo breve intervento l’interesse dell’Associazione dei comunicatori pubblici a seguire da vicino la ripresa del confronto per la definizione di un Accordo Quadro sui profili da recepire poi nei CCNL di comparto al fianco di FNSI.
Aprendo i lavori Giovanni Rossi, segretario generale aggiunto, ha ribadito il suo intento di arrivare comunque a portare a buon fine questo faticosissima e interminabile partita del riconoscimento e in chiusura Franco Siddi, Segretario Generale FNSI, ha illustrato le due possibili strade aperte per raggiungere l’obiettivo. O si continua ad affermare il principio di specialità della legge 150/2000 per superare lo scoglio della mancata rappresentatività della FNSI, già riconosciuto dal Tribunale del Lavoro di Roma, partecipando intanto al tavolo dell’ARAN con l’obiettivo di concordare un Accordo quadro sui profili a garanzia del riconoscimento della qualità/dignità del lavoro dei pubblicisti. Oppure si propone un emendamento all’art. 43 del Dlgs. 165 sulla rappresentatività per poter partecipare non solo al tavolo per l’Accordo quadro ma anche alla contrattazione collettiva futura.
I risultati ad oggi sono: l’applicazione di contratti privatistici in alcuni enti, come l’ACI, e la piena applicazione della 150/2000 in poche Regioni. Non sono intervenuti i vertici dell’Inps, sebbene fossero stati invitati, mentre gli esponenti della CGIL, CISL, UIL e della Confedir hanno rappresentato la loro linea pur alimentando polemiche sul tema della rappresentatività. Le testimonianze sul caso Inps e la carrellata di “storie di ordinaria mala amministrazione pubblica” di colleghi di altre amministrazioni hanno fatto percepire a tutti quanta rabbia e amarezza restano dopo dieci anni di mancato riconoscimento. Nonostante questo si guarda fiduciosi alle occasioni più vicine:il prossimo incontro informale tra le diverse sigle sindacali già intervenute al tavolo convocato da Naddeo si è svolto il 14 febbraio presso la sede CISL, a Via Po’. Se riconoscimento a livello di CCNL è ancora lontano è ripartito in un clima più fattivo il confronto a più livelli sui possibili percorsi da portare avanti esplorando concretamente anche a livello di singoli enti i percorsi di negoziazione praticabili.
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