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Banche, assicurazioni e finanza: la reputazione passa dai media

07/04/2016

Il 60% degli italiani dichiara di non avere sufficienti elementi di conoscenza per comprendere – e quindi valutare – il mondo delle banche e delle assicurazioni e i loro prodotti. È quanto emerso da una ricerca di Reputation Institute, presentata lo scorso 6 aprile durante il convegno “Trasparenza, informazione, educazione per una buona comunicazione finanziaria”, organizzato da Ferpi a Roma.

 

Il sistema bancario, assicurativo e finanziario dipende dalla reputazione “costruita” dal mondo dei media. Ed è fisiologico che i media privilegino i propri racconti nei tempi di crisi. In buona sostanza il sistema finanziario italiano nel suo complesso si fa raccontare dai media, quando attraversa i suoi momenti peggiori.

E’ uno degli elementi paradossali emersi dalla ricerca presentata da Reputation Institute al convegno promosso da Ferpi a Roma, sul tema “Trasparenza, informazione, educazione per una buona comunicazione finanziaria" lo scorso 6 aprile.

L’iniziativa di Ferpi, è nata sull’onda della crisi bancaria di inizio d’anno e in sintonia con le dichiarazioni del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: "Comunicare bene è un dovere delle Istituzioni (...) Bisogna incentivare progetti e iniziative di educazione finanziaria".

Il ruolo e la responsabilità dei comunicatori nelle imprese finanziarie, il rapporto tra comunicazione legale, obbligatoria, e comunicazione attesa dai cittadini, responsabilità sociale delle imprese finanziarie, in relazione alla loro capacità di assicurare trasparenza, l’obiettivo di una migliore educazione economico-finanziaria come premessa e come “formazione permanente” per una piena cittadinanza economica e per una consapevole capacità di investimento.

Sono questi alcuni dei temi evocati nel corso del dibattito, moderato dalla Presidente Ferpi, Patrizia Rutigliano, e animato da Michele Tesoro-Tess, Managing Director di Reputation Institute, Paolo Balice, Presidente di Aiaf (analisti finanziari), Giovanna Boggio Robutti, Direttore Generale di Feduf (Fondazione per l'Educazione finanziaria), Massimiliano Dona, Segretario Generale dell'Unc (Unione Nazionale Consumatori), Germana Martano, Direttore Generale Anasf (promotori finanziari), Matthew Newton, Direttore International Media di Generali, Manlio Pisu, Capo Ufficio Stampa di Consob, Gianni Rizzuti, Direttore Comunicazione di Febaf (l'associazione delle associazioni del settore bancario e assicurativo), Ignazio Rocco di Torrepadula, AD di Instapartners (una delle start up innovative del settore finanza tecnologica).

Quando si parla di soldi, di risparmio, di finanza individuale, ci si chiede se gli operatori professionali comunichino abbastanza e abbastanza bene con i loro clienti reali e potenziali. Dall’indagine di Reputation Institute emerge che il 60% degli italiani dichiara di non avere sufficienti elementi di conoscenza per comprendere – e quindi valutare – il mondo delle banche e delle assicurazioni e i loro prodotti.

Di certo l'Italia, con i 4000 miliardi di euro di stock di ricchezza finanziaria, è storicamente uno dei Paesi con la maggiore propensione al risparmio. Allo stesso tempo le indagini OCSE la indicano come uno dei Paesi meno alfabetizzati in tema di cultura economico-finanziaria. A questo si aggiungano i casi recenti delle cronache bancarie e un po' di isteria del mondo dei media.

Dai partecipanti al convegno - tavola rotonda, promosso dai soci Marco Barbieri, Sergio Bruno, Leonardo Nobler e Fabio Ventoruzzo, è stato condiviso l’obiettivo di costituire un Osservatorio Permanente sul tema della buona Comunicazione finanziaria, con il contributo attivo, non solo di Ferpi, ma anche delle altre realtà associative presenti al tavolo (Aiaf, Anasf, Febaf, Feduf, Unc): analisti finanziari, promotori e consulenti, banche e assicurazioni, consumatori. E’ una delle nuove iniziative di Ferpi, anche nella prospettiva dell’Oscar di Bilancio, che da anni la vede protagonista nel settore della comunicazione finanziaria.
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