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Bill Emmott ai microfoni di TMF. Constatazioni e suggerimenti per l'economia italiana

16/07/2008

L’ex direttore della nota testata giornalistica The Economist, riscontra in Italia una serie di contraddizioni. L'intervista rilasciata in esclusiva per la consueta rubrica settimanale a The Magazine Post.

The Magazine Post conosciuto con l’acronimo TMP è un progetto editoriale di altissimo spessore contenutistico che rende possibile ascoltare direttamente la voce dei Leader attraverso il web. Le interviste proposte a personaggi di spicco del mondo economico, politico, uomini di aziende, manager ed autori di libri rappresentano un innovativo modo di Informare, Approfondire, Sapere.


Per la consueta rubrica settimanale questa settimana TMP propone l’intervista a Bill Emmott, giornalista e scrittore che dal 1999 al 2006 è stato direttore della prestigiosa rivista britannica The Economist.


Per Emmott l’Italia sta affrontando una fase di stasi, ma ha bisogno di concentrarsi sui problemi domestici, sulla mancanza di dinamismo economico e di flessibilità. Per il Paese lo sbaglio più grosso sarebbe quello di focalizzarsi su ciò che accade all’estero ricercando all’esterno le ragioni di quanto sta accadendo, senza invece focalizzarsi sui problemi interni. Secondo Emmott, il vero problema è che le difficoltà economiche dell’Italia sono causate dall’Italia stessa.


L’ex direttore della nota testata giornalistica, The Economist, riscontra in Italia una serie di contraddizioni. Da un lato infatti apprezza il grande dinamismo, la creatività, e l’imprenditorialità diffusa ma dall’altro lato avverte uno Stato rigido, che cerca di proteggere diversi gruppi di persone, con molte restrizioni.


Il consiglio è di annullare le barriere che rallentano il dinamismo e l’innovazione, focalizzando l’attenzione per eliminare le numerose regole e restrizioni che impediscono la nascita e la proliferazione di nuovi business e di idee.


La previsione che fa è che l’economia mondiale non sarà d’aiuto all’Italia, l’esportazione di prodotti italiani, potrebbe risentirne prospettando un periodo difficile ma il Governo attuale, ha buone chance se si concentrerà ad implementare quelle riforme che portino ad un rinnovato dinamismo.


I buoni esempi da imitare dall’Inghilterra potrebbero essere, secondo Emmot l’adattabilità e l’imprenditorialità degli inglesi, che favoriscono l’immigrazione, ma in modo costruttivo, intesa come reale apporto di risorse al Paese. Il secondo buon esempio è costituito dal sistema educativo, che per l’Italia dovrebbe puntare ad aumentare la qualità.


Ascolta l’intervista su www.themagazinepost.tv
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