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Bistoncini: l'importanza dei gruppi di interesse

11/01/2012

Riprende il road show di presentazione del libro di _Fabio Bistoncini, Vent'anni da sporco lobbista._ L'autore, con la collaborazione della delegazione Ferpi Triveneto, ne parlerà a Vicenza, giovedì 19 gennaio e a Belluno, venerdì 20 gennaio, al primo incontro del ciclo _Un libro un tema un'idea. Percorsi letterari nel mondo della comunicazione._

Un identikit del perfetto lobbista, frutto dell’analisi di avvenimenti storici e politici e della propria esperienza professionale. È il tema attorno a cui ruota Vent’anni da sporco lobbista, il libro di Fabio Bistoncini, che sarà presentato giovedì 19 gennaio alle 17.00 nella sede di Confindustria Vicenza (Palazzo Bonin Longare – Piazza Castello, 3 – Vicenza), in un evento organizzato da Ferpi Triveneto.
A discuterne con l’autore ci saranno Roberto Zuccato, presidente di Confindustria Vicenza, Filippo Nani, delegato di Ferpi Triveneto e Marco Alfieri, inviato de La Stampa.
Mentre il Governo Monti apre la sua battaglia sulle liberalizzazioni il termine lobby diventa di estrema attualità. Ma l’attività di lobbying, come spiega Bistoncini, deve uscire dalla sua dimensione negativa. Il lobbying non consiste (esclusivamente) nell’accezione negativa del “fare anticamera” del potere. Con stile franco e disteso Bistoncini racconta ai non addetti ai lavori decine di casi concreti, spiegando il vero ruolo del lobbista, cercando di scardinare luoghi comuni e mezze verità che questa figura, più di altre, si porta dietro da sempre. Il lobbista è un professionista che nasce dalla cultura anglosassone e che in Italia è legata agli scandali, alla corruzione e al malcostume. Il lobbying, al contrario, è un’attività connaturata in tutti i regimi democratici ed è ben rappresentata dal dialogo ininterrotto tra chi detiene il potere decisionale e quelle parti della società che vogliono veder tutelati e riconosciuti i propri interessi. È quindi una professione sulla quale vale la pena d’investire risorse e capacità umane e finanziarie.
“All’Italia – scrive Bistoncini – manca un sistema competitivo di gruppi di interesse. La salvezza di questo Paese non è fare guerra alle lobby, ma sviluppare un insieme di regole e di norme che permetta di identificare e promuovere i gruppi di interesse. Solo attraverso la loro moltiplicazione e organizzazione e solo con un sistema politico che, dopo l’esplicito riconoscimento, ne permetta lo sviluppo e la competizione, si può sperare di avere un Paese moderno. Se ben gestito, questo cambiamento può determinare una situazione sociale, politica ed economica migliore”. Oscar Giannino, che ha scritto la prefazione, condivide pienamente «la difesa del lobbismo, che nulla ha a che vedere coi faccendieri imbratta-appalti o corrompi-commesse».

Recentemente Fabio Bistoncini ha partecipato con una lectio magistralis sulla lobby alla trasmissione di Antonello Piroso, “Ma anche no”, su La7, in cui ha presentato i temi del libro e sostenuto quello che ultimamente è un tema di grande attualità. “Lobby e liberalizzazioni: la vulgata in atto è che le lobby frenano il cambiamento. Vi sono gruppi che vogliono cambiare. Basterebbe guardare a quello che è successo negli Stati Uniti circa un anno e mezzo fa con la riforma del sistema sanitario. Obama, da sempre ostile alle lobby, ha chiamato a sè quelle utili al cambiamento. […] La lobby è una funzione essenziale della democrazia”.
Clicca qui per vedere il video (dal minuto 59:00 circa).

Fabio Bistoncini parteciperà venerdì 20 gennaio a Belluno anche al primo incontro del ciclo Un libro un tema un’idea. Percorsi letterari nel mondo della comunicazione, organizzato dalla delegazione Ferpi Triveneto.
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