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Comunicazione responsabile, cresce l’interesse per il 18° Goal

24/10/2023

Sergio Vazzoler

A pochi giorni dalla presentazione del rapporto annuale ASViS che ha mostrato come continuino ad esistere, da parte delle imprese, resistenze all'adozione degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030, Sergio Vazzoler sottolinea il valore del fare rete tra professionisti della comunicazione per dare un contributo fattivo alla causa.

 “Nella comunità internazionale, nell’Unione europea, nelle istituzioni nazionali, nella società italiana, nelle nostre imprese non tutti pensano che l’Agenda 2030 sia la bussola da seguire, al di là delle dichiarazioni di facciata. Le resistenze esistono e sono di natura culturale, politica ed economica, e la battaglia contro la sostenibilità si combatte in modo lecito e in modo meno lecito attraverso la diffusione di informazioni intenzionalmente distorte, che alimentano negazionismi ed egoismi di varia natura”: questo un passaggio assai significativo della relazione di presentazione del rapporto annuale ASViS da parte del suo direttore scientifico, Enrico Giovannini, avvenuta lo scorso 19 ottobre a Roma.

Un rapporto, quello 2023, che ha sancito il grave ritardo della comunità internazionale, e in particolare dell’Italia, rispetto all’applicazione dell’Agenda 2030. E che vede nel passaggio sopra riportato la conferma della necessità strategica e al contempo urgente di accompagnare il faticoso e sempre più impervio percorso dell’Agenda 2030 con una comunicazione responsabile. È qui che si colloca la sfida lanciata da Global Alliance giusto un anno fa, con la proposta – rilanciata da FERPI in Italia - di integrare i 17 obiettivi di Sviluppo Sostenibile con un diciottesimo goal dedicato proprio alla comunicazione responsabile.

Ebbene, sempre nei giorni scorsi, Global Alliance, nella persona del suo presidente, Justin Green, e a nome di oltre 100 organizzazioni in tutto il mondo, ha formalizzato la proposta inviando una lettera al Segretario delle Nazioni Unite, Antònio Guterres, per avviare un dialogo intorno al 18° goal. 

In questa cornice si colloca l’attività della commissione FERPI, orientata alla diffusione culturale del ruolo strategico della comunicazione responsabile per sostenere l’Agenda 2030 e, al contempo, ad aggregare tutti i soggetti che condividono l’obiettivo della battaglia evocata da Enrico Giovannini per combattere la distorsione comunicativa. Ne è un esempio la collaborazione tra FERPI, ASViS e RAI con il Glossario della Sostenibilità, rubrica finalizzata al creare una consapevolezza diffusa sulle parole e sulle buone pratiche sostenibili in un contenitore popolare quale “Uno Mattina In Famiglia”: dopo oltre 70 puntate e altrettante parole – tutte disponibili su RaiPlay – è toccato proprio alla proposta Global Alliance-FERPI sul 18° Goal il passaggio televisivo del sabato mattina

In agenda il prossimo 10 novembre è fissato l’appuntamento a Ecomondo per la prima edizione del Forum sulla Buona Comunicazione, che su iniziativa di FERPI, sarà dedicato al tema “IL GOAL CHE MANCA ALL’ AGENDA 2030: Il ruolo della comunicazione responsabile per affrontare i dilemmi dello sviluppo sostenibile”: un’iniziativa che serve a mettere a confronto le diverse esperienze di chi prova a riscrivere la transizione ecologica in termini più inclusivi e dialogici affrontando, da una parte, la comunicazione di fronte a verità e inganno, dall’altra, il rapporto tra valori, credenze e comportamenti.

L’interesse per il tema va poi al di là del perimetro della proposta di Global Alliance - FERPI e sono molteplici e crescenti i segnali che vanno in direzione di una comunicazione più responsabile. Il più recente è rappresentato dall’iniziativa che arriva dal mondo della pubblicità e, in particolare, dall’International Advertising Association: Being Human - Manifesto per una comunicazione responsabile è una presa di coscienza che richiama l'attenzione sul potere della comunicazione e l'importanza di gestirlo con coscienza e consapevolezza.

Se è dunque vero che l’Agenda 2030 sta incontrando grosse difficoltà e nuove minacce, diventa ancora più importante fare rete tra tutte le professioniste e i professionisti della comunicazione per dare un contributo fattivo e originale nel “mettere in comune” competenze e buone pratiche. 

 

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