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Blog, residui di ribellione

06/12/2005

Da strumenti anti-establishment a migliori amici delle corporation.

I blogger attirano attenzione, pubblicità sponsorship e soldi. Un servizio del New York Times  (a pagamento) denuncia la differente connotazione che stanno assumendo questi diari personali sul web. Nati con tanta voglia di libertà e di autonomia, a un certo punto sono stati notati dai soggetti forti e dalle aziende, che hanno tentato di assorbirne e controllarne i contenuti. Per le corporation in effetti si tratta di un punto di vista sul mondo alternativo a quello istituzionale e, proprio per questo, molto utile e interessante.Così si sono sviluppati i tentativi da parte di molte società di acquisire alcuni blog considerati strategici o, in altri casi, di crearne altrettanti con lo scopo di dare voce anche al punto di vista corporate. Piano piano i blog stanno cambiando volto: attirando interesse e interessi rischiano di perdere l'afflato romantico per piegarsi alle logiche della pubblicità e del denaro.
Il grande successo dei diari personali online del resto non poteva non incuriosire gli uomini di marketing ma il fatto che siano entrati in azienda non ha più permesso la libertà di fare qualsiasi commento in libertà. Come recenti provvedimenti hanno testimoniato.
In questo articolo di Working Knowledge un'analisi sul modo in cui le aziende li usano e li hanno usati per creare consenso, fidelizzare la clientela, influenzare un dibattito pubblico sulla società, accrescere la visibilità del marchio e la credibilità.
 
Emanuela Di Pasqua - Totem
 
 
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