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Blogger e relazioni pubbliche: un articolo di Nicola Mattina

08/02/2005
E' evidente che l'unico approccio che rende possibile l'adozione dei blog e degli altri social software da parte di un'organizzazione è quello della comunicazione simmetrica a due vie, secondo il modello di Grunig. Come si sa negli altri modelli (Press Agentry, Public Information, Two-Way Asimmetric)mancano i presupposti per istaurare un vero e proprio dialogo. Tuttavia, poiché Internet ha reso marginale il costo di distribuzione dell'informazione, sono sempre più numerosi i consumatori che - investendo solo il proprio tempo - riescono ad alzare la voce così da attirare l'attenzione sia di altri consumatori che dei media tradizionali. E', ad esempio, il caso dei fratelli Neistat la cui azione di disturbo (per quanto criticabile) ha costretto Apple a varare un programma di sostituzione delle batterie dell'iPod. Oppure è il caso di Pete Blackshaw, che - con maggiore credibilità - ha puntato il dito in direzione di Honda documentando come la sua automobile a propulsione ibrida non consumi quanto promesso dalla casa costruttrice. Ma è anche il caso di entusiasti clienti che fanno di un marchio quasi un motivo di culto (Kahney Leander, Il culto del Mac).Si tratta di informazioni che, senza la Rete, non avrebbero la possibilità di circolare con la stessa facilità con cui vengono diffuse le comunicazioni delle aziende che investono denari in pubblicità e relazioni pubbliche.Con chi produce queste informazioni, nel bene e nel male, le aziende dovranno sempre di più interloquire alla pari: l'adozione di uno stile di comunicazione partecipativo sembra in qualche modo inevitabile.Nicola Mattina(vedi www.nicolamattina.it)
 
 
 
 
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