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Business Diplomacy: in Arabia Saudita la prima conferenza dell'ammiraglia Cavour

28/11/2013

Il progetto _Sistema Paese in Movimento,_ che vede aziende ed enti privati italiani impegnati in un periplo nel Golfo Arabico e in Africa per promuovere il Made in Italy, prende il largo. Si è tenuta lo scorso 19 novembre, la prima conferenza stampa sulla missione del 30° Gruppo Navale Cavour, dedicata ai media arabi.

di Filomena Furlan
Si è tenuta presso il porto di Jeddah, lo scorso 19 novembre a bordo di Nave Cavour, la prima conferenza stampa sulla missione del 30° Gruppo Navale Cavour dedicata ai media arabi. Tra i relatori l’Ambasciatore d’Italia in Arabia Saudita, Mario Boffo e il Comandante del Gruppo Navale, Ammiraglio di Divisione, Paolo Treu.
“E’ la prima volta che Nave Cavour attraversa il Canale di Suez, sicuramente questo evento passerà alla storia”, ha esordito l’Ammiraglio dopo aver dato il benvenuto ai suoi ospiti in lingua araba.
La prima tappa dell’impresa, in cui istituzioni, aziende e organizzazioni umanitarie italiane hanno l’occasione di presentarsi in quest’area strategica come una squadra, viaggiando “sulla stessa barca” assume un significato particolare: l’Ambasciatore Mario Boffo ricorda infatti che nel 2013 si è celebrato l’ottantesimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra Italia e Arabia Saudita; proprio lo scorso ottobre, Piazza del Popolo a Roma ha ospitato un evento per ricordare non solo i rapporti che intercorrono tra i rappresentanti del Governo italiano e il Regno Saudita, ma anche e soprattutto per dare vigore ad uno scambio culturale con il fine di favorire la nascita o consolidare il rapporto tra i cittadini.
“E’ molto importante che l’Arabia Saudita abbia deciso di esporre la sua eredità culturale, perché l’Italia ha un potere particolare in questo ambito”. Così l’Ambasciatore ha ricordato ai presenti l’importanza di una missione che ha come scopo quello di introdurre un’immagine il più possibile realistica del Bel Paese. Cultura, food, moda, design, ma anche industria e operazioni umanitarie in ambito di sanità e sicurezza; il tutto su una nave italiana che rappresenta anche una tradizione: la tradizione della Marina Militare di essere, da sempre, ambasciatrice d’Italia nel mondo.
Non a caso, ciò che ha particolarmente interessato i giornalisti arabi è stato l’intervento dell’Ammiraglio sull’attività di antipirateria: una delle ragioni più importanti dell’amicizia tra Italia e i Paesi Arabi è, appunto, la sicurezza internazionale. Ad una domanda circa la necessità di azioni antipirateria in un periodo di apparente calma, Treu ha risposto così: “E’ vero che nell’ultimo anno non abbiamo assistito a sequestro di navi mercantili, ma ritengo che questo sia dovuto alla presenza di numerose Unità navali nelle aree di interesse; i pirati, infatti, si servono di armi povere e deboli. Se dovessimo abbassare la guardia, però, c’è una grossa probabilità che essi provino ad attaccare di nuovo, scoraggiando il passaggio dal Canale di Suez. Questo problema non coinvolgerebbe solamente l’Italia ma anche tutti gli Stati del Mediterraneo”.
Ogni aspetto di questa missione, dunque, ha il suo perché. La Marina Militare Italiana ha deciso di farsi portavoce del Paese di cui porta la Bandiera con fierezza ed orgoglio, creando una sinergia tra tutti quegli aspetti per cui il Bel Paese è famoso nel mondo e merita di essere valorizzato.
Così la Nave su cui viaggia l’Italia itinerante si prepara all’arrivo nel primo porto del Golfo Persico, dove tutto lo staff civile e militare è pronto a rimettere in mostra le eccellenze del Paese e la propria italianità.
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