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Catania: la Ferpi vicina agli studenti

09/12/2008

Successo per la tre giorni promossa dalla Federazione e l'Università di Catania in occasione dell'ufficializzazione della convenzione.

Ferpi, la Facoltà di Lettere e il Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione fianco a fianco nell’evento dedicato a “Comunicazione e Relazioni Pubbliche” che nei giorni scorsi ha visto un’intensa partecipazione di studenti, laureati e soci della Federazione agli incontri organizzati a Catania. Cornice della tre giorni catanese il Coro di Notte, un luogo suggestivo all’interno del Monastero dei Benedettini.


In apertura della tre giorni, mercoledì 3 dicembre, è stata ufficializzata la convenzione firmata tra Ferpi e la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Catania. Tra i presenti il preside della Facoltà di Lettere Enrico Iachello, il presidente del corso di laurea in Scienze della comunicazione Margherita Verdirame, Amanda Jane Succi, consigliere nazionale Ferpi e delegata regionale Ferpi Sicilia e Giancarlo Panico, consigliere nazionale Ferpi e direttore del Magazine Ferpi.


“Tutti gli eventi in cui il mondo accademico incontra quello del lavoro rappresentano sempre un’occasione e un’opportunità per tutti gli studenti” – ha affermato Iachello nel suo indirizzo di saluto, esprimendo la sua soddisfazione nel conseguimento di questo traguardo che, specie in un momento delicato per le università come quello attuale, rappresenta un passo importante verso una revisione del rapporto con la professione. “Come facoltà” – ha continuato il preside – “siamo sempre molto attenti al rapporto con il contesto territoriale circostante, e per questo stiamo cercando di riformulare l’offerta formativa di Scienze della Comunicazione in relazione alla necessità del territorio, e la convenzione con la Ferpi rappresenta un esempio pratico di questa nostra nuova linea direttrice”.
Concorde con le parole del preside, anche la presidente del Cdl, Margherita Verdirame che ha confermato: “Le relazioni pubbliche rappresentano uno degli sbocchi naturali del nostro corso di laurea ed è per questo che mi sento particolarmente orgogliosa della convenzione stipulata”.


Nel corso dell’incontro Amanda Succi ha spiegato in termini pratici le opportunità di cui gli studenti beneficeranno grazie a questa convenzione, soffermandosi soprattutto su UniFerpi, la costola di Ferpi che racchiude gli studenti iscritti ai corsi di laurea in Relazioni pubbliche e in Scienze della Comunicazione che vogliono avvicinarsi alla professione di relatori pubblici. Grazie alla convenzione si potranno, infatti, organizzare incontri con l’aiuto della facoltà, attività di ricerca sul mondo della comunicazione, attività di orientamento, oltre alla possibilità di instaurare rapporti con le facoltà e i corsi di laurea in Scienze della Comunicazione che adottano la stessa convenzione, al fine di creare quel network relazionale e di scambio per tutti molto importante.


Nella seconda parte della mattinata il convegno “Ti racconto Ferpi: viaggio nelle Relazioni Pubbliche in Italia e i suoi legami internazionali” si è svolto per far conoscere a tutti i partecipanti la Ferpi, spiegare come la professione delle relazioni pubbliche evolve e si inserisce in un contesto sempre nuovo.


Protagonisti dell’incontro, presieduto da Margherita Verdirame, sono stati i soci Maria Grazia Lala – responsabile comunicazione territoriale Poste Italiane Spa – che ha delineato l’importanza del ruolo e della funzione della comunicazione e delle relazioni pubbliche per un’organizzazione come Poste Italiane; Giancarlo Panico – consigliere nazionale e direttore del Magazine FERPI – si è, invece, soffermato sulle tendenze, sul mercato e le professioni della comunicazione illustrando precise stime statistiche in merito; Francesco Scarpulla – storico della Ferpi – ha raccontato a tutti i presenti la storia dell’Associazione, le tappe principali della sua evoluzione fino ad oggi e illustrato le diverse attività che Ferpi porta avanti da anni con impegno e successo. Amanda Succi ha poi concluso l’incontro, delineando il ruolo di Ferpi con l’estero, parlando dei diversi legami e rapporti internazionali con le altre associazioni di RP degli altri Paesi, come il CIPR, e la CERP e la Global Alliance – Associazione che riunisce le principali Associazioni di RP nel mondo – di cui Ferpi è stata socio fondatore.


“Comunicare la comunicazione: professioni a confronto” è stato il dibattuto tema del convegno che si è svolto nella seconda giornata dell’evento. Margherita Verdirame, che ha presieduto l’incontro, ha esordito affermando che: “Intorno al termine comunicazione oggi c’è troppa confusione. La prima domanda che ci si pone quando parliamo del nostro corso di laurea è: quali sono gli sbocchi lavorativi? E’ proprio per chiarire questo quesito che abbiamo deciso di dedicare al tema delle professioni della comunicazione la giornata di oggi.”


Si è dunque cercato di fare chiarezza sul rapporto delle relazioni pubbliche con altre aree, funzioni o strumenti quali il marketing, la pubblicità, l’informazione, i media. Tra i relatori Giuseppe Idonea (editore e titolare SIMEDIT – agenzia di stampa e comunicazione) che ha cercato di chiarire la differenza tra comunicazione e informazione: “La coesistenza di queste due attività non è mai stata pacifica. C’è ancora chi le confonde quando in realtà tra di loro c’è una differenza fondamentale: la comunicazione, infatti, è una cornice all’interno della quale si trovano diverse discipline. Una di queste è proprio l’informazione, che è appannaggio dei giornalisti. E’ pericoloso – ha concluso Idonea – quando un professionista dell’informazione vuole fare il comunicatore”.


Roberto Laurentini (Direttore commerciale e Marketing RLConsulting ) ha incentrato il suo intervento su “Comunicazione e marketing”, esponendo in conclusione un trend preoccupante: “In Italia chi si vuole affacciare a queste discipline si trova a scontrasi con un problema: le Pmi, che rappresentano la percentuale maggiore delle aziende nazionali, non investono o investono ancora troppo poco sulla comunicazione”. Giancarlo Panico (consulente in Relazioni Pubbliche e Change management) ha spiegato, invece, perché le relazioni pubbliche sono fondamentali e non si può fare a meno di loro: “Oggi l’opinione pubblicata (quella gestita dai media) conta di più dell’opinione pubblica. I media influenzano la percezione di ciò che avviene. Questa situazione, oltre all’eccessiva quantità di comunicazione a cui siamo giornalmente esposti, rende necessaria l’attività di relazioni pubbliche, che può aiutare a sviluppare una comunicazione più sobria”.


Sullo stato della comunicazione pubblica nel nostro Paese è intervenuto Francesco Pira (Sociologo e docente di comunicazione e relazioni pubbliche dell’Università di Udine). “Dal 2000, grazie alla legge 150 – ha affermato – le pubbliche amministrazioni hanno un nuovo modo di gestire la comunicazione. Ora si agisce considerandola, infatti, una “relazione consapevole”: si delineano i pubblici di riferimento, gli obiettivi e si agisce seguendo queste linee guida. La 150 era una legge necessaria, anche perché se si sbaglia un piano di comunicazione a pagare sono i cittadini”.


L’intervento di Marina Reitano (amministratore delegato Computerline srl – pubblicità e comunicazione) è stato rivolto a trasmette gli aspetti principali della comunicazione pubblicitaria e del ruolo di strumento di lavoro per i relatori pubblici. In conclusione della giornata Amanda Succi (amministratore e titolare AJS Connection srl – Relazioni pubbliche e marketing) ha posto l’accento sul problema dell’etica del comunicatore: Chi vuole svolgere questa professione deve sapere che bisogna farlo innanzitutto seguendo un codice etico e deontologico.


Infine, l’ultimo giorno si è concluso con la presentazione del video-libro In che senso? Cosa sono le Relazioni pubbliche di Toni Muzi Falconi e Fabio Ventoruzzo. Dopo la presentazione di uno spezzone dei tre DVD, Toni Muzi ha illustrato il percorso e le finalità che lo hanno convinto a realizzare quest’opera. “Il volume – ha esordito l’autore – nasce da un’idea di una giovane ricercatrice italiana, Chiara Velentini, che sulla base di alcune ricerche condotte all’estero mi propose un’indagine per meglio comprendere in Italia i rapporti tra professionisti delle relazioni pubbliche e giornalisti. Rispetto agli altri Paesi il risultato che più salta agli occhi è che qui in Italia non c’è conflitto tra queste categorie. Questo si può valutare o positivamente oppure, come penso io, negativamente. Infatti, in Italia l’opinione pubblicata (i media) è troppo spesso asservita alle organizzazioni e per questo manca il conflitto tra le due categorie”. “Tutto ciò – ha continuato Muzi Falconi – è estremamente negativo perché quando in un Paese la stampa non è libera è in gioco la democrazia”.


Fabio Ventoruzzo ha ribadito che il lavoro dei relatori pubblici è sempre in continua evoluzione e per questo confrontarsi e partecipare alle associazioni di categoria diventa fondamentale. Stare insieme sotto uno stesso cappello aiuta, infatti, a formare un bagaglio di conoscenze che per il relatore pubblico è fondamentale. I tre dvd sono stati strutturati come una tavola rotonda tra esperti della comunicazione, dove, attraverso questo innovativo strumento, ognuno ha condiviso le proprie conoscenze con gli altri. La mattinata si è poi conclusa con un interessante e stimolante dibattito durante il quale i relatori hanno risposto alle domande degli studenti.


Dopo questa intensa tre giorni ecco dunque le riflessioni finali: ne hanno parlato i media, l’università ne ha dato ampio spazio sul Bollettino di Ateneo, gli studenti hanno scambiato riflessioni sul Forum dell’Università aprendo subito un dialogo e dibattito sul tema delle relazioni pubbliche. Una settimana che già chiede di essere replicata in altre forme dagli studenti che hanno mostrato un forte interesse verso la professione. Studenti che hanno dimostrato, anche attraverso le domande molto pertinenti che sono state rivolte nei giorni scorsi, di voler concretamente acquisire maggiore conoscenza e chissà, anche competenza sulle relazioni pubbliche.


Ciliegina sulla torta di questa entuasiasmante tre giorni è stato il tour del Monastero organizzato esclusivamente per Ferpi dall’Università di Catania come ringraziamento della sinergia appena creata. Un tour che ha emozionato tutti, un salto indietro nel tempo grazie ai ritrovamenti dei muri greci, di una villa nobile romana con tanto di mosaici perfettamente visibili e conservati, l’antica biblioteca settecentesca, le maioliche originali, la colata lavica del 1669 che ha accerchiato parte dell’edificio e tanto altro ancora. Ma … questa è Catania!


Catania, una città che ha ospitato grazie alla sua Università e a Ferpi, una tre giorni esplosiva e ricca di stimoli che sicuramente troveranno spazio in realizzazioni future e che daranno vita ad ulteriori incontri e dibattiti, sempre costruttivi.


Amanda Jane Succi
Consigliere Nazionale e Delegato Regionale Ferpi



In allegato la pagina contenente l’articolo sulla tre giorni all’Università di Catania.



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