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Catturare l'attimo: la Magia dell'Attenzione a InspiringPR

06/05/2024

Anna Romanin

La Magia è strettamente connessa all’Attenzione, insegna ad essere qui e ora ed è utile nella vita di tutti i giorni più di quanto immaginiamo. Ce ne parlerà Giulia Galliano Sacchetto, illusionista, maga e giornalista.

“Fare attenzione vuol dire saper stare nel presente e la magia aiuta: se tu guardi un mago e non sei lì con la testa ti perdi lo spettacolo” - dice Giulia Galliano Sacchetto, illusionista e prestigiatrice, appassionata di magia dagli anni dell’università. Un mestiere nuovo per InspiringPR e un evento diverso dagli altri per Giulia che a Venezia esplorerà la parola Attenzione parlando dei meccanismi psicologici e comunicativi che stanno dietro all’illusionismo.

L’Attenzione è indispensabile nella relazione con gli altri ed è una delle parole del comunicatore del futuro.

Leggendo il sunto del Focus Group mi ha colpito che è l’Attenzione è stata definita “un atto di presenza”, perché secondo me alla fine oggi fare attenzione alle cose, alle persone vuol dire essere presenti.

Eckhart Tolle ne “Il Potere di Adesso” dice che la maggior parte delle persone vive proiettata o nel passato o nel futuro, mentre invece il focus dovrebbe essere il presente. Passato e futuro sono costruiti nella nostra mente, il passato è perduto e il futuro una favola. Il momento presente è tutto ciò che c’è.

Tolle cioè pone l'accento sulla necessità di essere presenti nel momento attuale, mentre noi siamo costantemente proiettati o nel passato o nel futuro dalla nostra mente. Perciò fare attenzione vuol dire saper stare nel presente.

Quindi la “magia” cambia il modo di vedere le cose?

La magia permette alle persone di rimanere nel presente: se tu guardi un mago e non sei lì con la testa ti perdi delle cose. Bisogna imparare a restare focalizzati sul presente. Per esempio, in questo momento io e te siamo qua, ma forse stiamo pensando ad altro, a cosa faremo dopo, a cosa dovremo fare domani e quindi non siamo fisicamente e mentalmente qua. Il bravo mago è capace di farti rimanere lì in quel momento evitandoti per tutta la durata dello spettacolo di pensare ad altro.

Nella scaletta di uno spettacolo di magia ci sono degli effetti ottimi per iniziare, perché permettono di catturare l'attenzione del pubblico, quindi di farli rimanere con te, poi ci sono degli effetti che invece devono essere fatti a metà dello spettacolo. La successione è importante perché magari a volte succede anche che ci siano degli ottimi spettacoli di magia, in cui però gli effetti non sono messi nell'ordine giusto, per cui rendono molto meno.

Quindi la magia è nella vita di tutti i giorni?

La magia insegna il pensiero laterale, cioè ad approcciare i problemi, le cose in generale, in un modo diverso. Ho cominciato a fare magia al secondo anno di università e ho notato che gestivo in maniera diversa le situazioni di ansia legate agli esami. “No. Non ce, la farò mai a fare questa cosa, è troppo difficile.” Poi dici: Però aspetta, cioè io sono un mago, faccio volare le cose, le moltiplico, le faccio sparire e riapparire. Sicuramente sono in grado di fare questo, sicuramente c'è una soluzione”.

L'approccio magico può essere utile nella vita di tutti i giorni perché ti dà la capacità di pensare in maniera creativa - che secondo me è straordinariamente utile- anche se poi in realtà non tutti i maghi sono creativi. Cioè ci sono anche molti bravissimi esecutori che però si limitano ad eseguire cose che già esistono. Per tornare al discorso del bravo mago, secondo me è colui che riesce a mettere qualcosa di suo senza copiare pedissequamente quello che fanno gli altri.

Cosa prenderemo dal tuo speech?

Due cose innanzitutto. La prima è l’idea che il pensiero creativo sia utile anche a un comunicatore che si trova a dover parlare e intrattenere le persone. Oggi che ci sono tanti stimoli ed è difficile emergere e farsi ricordare dalle persone, dobbiamo usare il pensiero laterale, la creatività, l'originalità, la diversità. Queste secondo me sono qualità importanti da coltivare.

La seconda è l’essere presente e far sì che lo siano anche i nostri interlocutori, dimenticando per un attimo il “rumore di sottofondo della mente”, i pensieri proiettati al passato, al futuro o alle mille preoccupazioni di tutti i giorni.

 

 

 

 

 

 

 

 

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