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Big Data & co.: un evento a Milano

06/05/2016

Fabio Famoso

Informazione digitale e social media, corporate journalism e Big Data: quanto sta cambiando la comunicazione corporate? Se ne parlerà venerdì 13 maggio al Milano, durante l’incontro organizzato dalla delegazione Ferpi Lombardia presso lo Spazio Open.  

Di cosa si parlerà venerdì 13 maggio all'incontro organizzato da Ferpi Lombardia?

“Informazione digitale e Social media, Corporate journalism e Big Data. Ecco come sta cambiando la comunicazione Corporate” è il titolo dell’evento, realizzato con il supporto di MM – Metropolitana Milanese, in programma venerdì 13 maggio a Milano presso lo spazio Open (Via Monte Nero, 6), messo a disposizione da MM, dalle 18.30 alle 20.00.

I temi principali saranno:

1. Brand journalism e digital media
Dice bene il nostro socio Daniele Chieffi quando afferma che “non esistono giornalismi di serie a e giornalismi di serie B, esiste la professione e il brand journalism è professione e anche una grande opportunità?”

Sino ad oggi il connubio tra giornalismo e marketing è sempre stato impossibile da celebrare. Ma i tempi cambiano, complice la grande crisi dei gruppi editoriali e le nuove piattaforme web e social, su cui le aziende affermano l'identità di brand e raccontano i valori e la visione dell'azienda stessa. Così il comunicatore e, genericamente, chi "cucina" contenuti come i relatori pubblici e i giornalisti si sono visti aprire nuovi orizzonti nella gestione del racconto aziendale o storytelling, che fornisce un framework all'interno del quale si inserisce l'attività del brand journalist e ne definisce il quando e soprattutto cosa pubblicare una notizia. Dal 2004 il brand journalism ha avuto notevole impulso nel comunicare tutto ciò che ruota attorno a un marchio (brand) con lo scopo di informare i lettori sulla storia dell’azienda. Lo fa con gli strumenti e le regole proprie del giornalista. Il brand journalist, non inganna il lettore, non gli deve vendere nulla, ma gli mette a disposizione ciò che gli occorre per approfondire la conoscenza del marchio di cui è, o potrebbe, diventare cliente.

2. Big Data
Sono molte le aziende che già utilizzano i Big Data, utili a rinforzare la conoscenza del mercato e a incrementare ipropri risultati di business, sostenendo la gara alla competitività in un mondo sempre più digitale.
Secondo il sondaggio "Big Success with Big Data" di Accenture Analytics i Big Data stanno decollando. La maggior parte di coloro che hanno portato a termine progetti basati sui Big Data dichiarano non solo grande soddisfazione per i risultati, ma anche che i Big Data soddisfano le loro esigenze. Il 92 percento degli intervistati è soddisfatto dei risultati di business ottenuti grazie ai Big Data e quasi tutti (94 per cento) riferiscono che l'applicazione che ne fanno soddisfa le loro esigenze. Per la maggior parte (89 percento), i Big Data sono molto importanti per la transizione dell'organizzazione verso il digitale. I Big Data vengono sfruttati dalle aziende in varie attività, quali l'identificazione di nuove fonti di reddito (54 per cento) e lo sviluppo di nuovi prodotti o servizi (50 percento). Tuttavia, per i più, l'implementazione dei Big Data è connessa a sfide impegnative in termini di sicurezza (51 per cento), budget (47 per cento), talento (41 per cento) e integrazione tecnologica (35 per cento). Insomma, a partire dalle piccole cose i Big Data possono aiutare piccole e grandi aziende a crescere: le aziende dovrebbero in primo luogo concentrarsi su una singola area del proprio business e, attraverso un programma pilota, osservare come i Big Data possono trasformarla.

3. Informazione Digitale
"L'editoria digitale è il presente, anche se qualcuno si ostina a dire che è il futuro "James Murdoch, figlio di Rupert, CEO di 21st Century Fox. Il digitale ridefinisce i confini della reputazione degli editori e diventa un ambiente in cui ognuno deve guadagnarsi la fiducia e in cui il brand del gruppo editoriale non basta più. In questo nuovo paradigma i lettori hanno molto potere, definiscono cosa è importante e cosa no. Affermazioni forti, il cui rovescio della medaglia è immediatamente visibile: la qualità della notizia è fondamentale e la stessa notizia può essere data differentemente; quindi l'unica ricchezza che ci consente di restare liberi è diffidare ed essere allenati al senso critico? Sicuramente i gruppi editoriali migreranno verso un giornalismo "smartphone shaped", l'approccio tradizionale del giornalismo su carta stampata è relegato al passato e manca di efficienza. Troppi costi. Qui entrano in gioco i social network. La domanda è se stanno distruggendo l’informazione di qualità. Ma, soprattutto, chiediamoci quanto gli algoritmi siano in grado di orientare l'informazione le opinioni costringendo ogni singolo utente della rete nella sua "rete" di pensiero e impedendogli di approcciare ad idee diverse. Potrebbe essere il tempo del pensiero unico personalizzato e proposto e vissuto come collettivo?

 

Programma

 

Saluti e introduzione: Fabio Famoso,  Delegato Ferpi Lombardia
Modera Alessandro Iozzia, membro della Delegazione Ferpi Lombardia

Intervengono:

  • Daniele Sesini (IAB) racconta le ultime tendenze sul mercato dal punto di vista degli associati IAB e del mercato in generale

  • Luca Montani (MM), descrive la trasformazione di un’azienda “tradizionale” in una dimensione “Smart”

  • Daniele Chieffi (Eni), introduce nella frontiera del corporate journalism

  • Marco Massarotto (Doing), informa sulle ultime novità in termini di innovazione e trasformazione dei paradigmi tra corporate e marketing Communications


 

Al termine dell’intervento MM sarà lieta di offrire un aperitivo ai partecipanti.

Per info e iscrizioni: delegazione.lombardia@ferpi.it

Posti limitati e ingresso gratuito.

 
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