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Comin: le Rp nel 2010 giù del 15%

24/09/2010

Il settore delle relazioni pubbliche soffre della crisi e non andrà meglio l’anno prossimo: queste le opinioni di _Gianluca Comin_ e _Antonio Riva_ in un’intervista rilasciata ad _Italia Oggi._

di Philip Wohl
«Ci aspettiamo una contrazione del settore delle pubbliche relazioni del 15% nel 2010. Più che le grandi aziende, sono le piccole agenzie a essere in difficoltà perché molti clienti falliscono, altri pagano in ritardo mentre la pubblica amministrazione è sparita del tutto». Questo il quadro del settore in Italia descritto da Gianluca Comin, presidente della Ferpi (Federazione relazioni pubbliche italiana) e a capo delle relazioni esterne di Enel, in occasione di un convegno organizzato a Torino all’interno del Prix Italia.
«C’è anche un pesante dumping sui costi in corso, che penalizza ulteriormente le agenzie», ha aggiunto Antonio Riva di Itinera, responsabile di Uniferpi che si occupa del mondo accademico. «Arrivano ragazzi appena laureati che si offrono ad aziende per poche centinaia di euro al mese». E non andrà meglio nel 2011: «Quest’anno gli eventi hanno tenuto abbastanza bene», ha sottolineato Comin, «ma adesso ci aspettiamo un taglio radicale, nel mondo delle fiere è già evidente». Passa in secondo piano in questo scenario il rapporto sempre conflittuale tra giornalisti e uomini delle pubbliche relazioni: «C’è un malessere profondo con i giornalisti», ha detto Comin, «una diffidenza reciproca perché da una parte i giornalisti si sono arroccati, mentre dall’altra molte aziende si sono convinte di poter fare a meno dei giornalisti, bypassandoli e credendo di centrare i target giusti da sole».
«Servono strutture aziendali nuove, interne o esterne che siano, per affrontare la network society», ha concluso il presidente Ferpi. » E’ una strada imboccata da cui non si torna indietro: tre blogger che contestano una diga in Cile hanno un potenziale enorme perché le informazioni rimbalzano in tutto il mondo e noi dobbiamo riuscire ad affrontare tutti questi nuovi oppositori mantenendo immutata la reputazione dei clienti».
Tratto da Italia Oggi
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