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Comunicazione, marketing e Rp: cresce l'occupazione

16/02/2012

Nonostante il periodo di crisi cresce la richiesta di professionisti della comunicazione, del marketing e delle relazioni pubbliche. Oltre 14.000 le opportunità occupazionali nel settore secondo i dati trimestrali del sistema _Excelsior_ di _UnionCamere._

Le relazioni pubbliche, la comunicazione ma anche il marketing non sembrano accusare il forte periodo di recessione (-0,7 % secondo i dati Istat) e si confermano una delle poche professioni in ascesa nel panorama occupazionale. I dati incoraggianti vengono dal sistema Excelsior di UnionCamere, il sistema informativo che fornisce annualmente i dati di previsione sull’andamento del mercato del lavoro e sui fabbisogni professionali e formativi delle imprese, che, per il primo trimestre 2012 prospetta quasi 14.000 nuove opportunità di lavoro nel settore suddivisi nelle diverse aree professionali. C’è da dire che non ė tutto oro quello che luccica dal momento che, leggendo più approfonditamente le stime di UnionCamere, emerge come la richiesta maggiore sia di lavoratori a progetto (6.680), un’altra fetta importante ė rappresentata dai lavoratori aticipi (2.570) e sono una piccola parte (4620) vengono indicati com’e opportunità di lavoro dipendente. Di queste ultime 3.310 sono stabilizzate. Dato, pero, comunque incoraggiante che segna un +5,1 % rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Oltre 152mila entrate di personale dipendente programmate dalle imprese dell’industria e dei servizi tra gennaio e marzo, circa 60mila in più di quelle rilevate per l’ultimo trimestre dello scorso anno. Per la prima volta nell’analisi riguardante i programmi occupazionali delle imprese dell’industria e dei servizi, viene introdotto per il I trimestre 2012 un nuovo elemento di conoscenza: le uscite di personale dipendente attese nello stesso periodo, pari a 227.500 unità. A seguito di tali uscite, si determina un saldo negativo di 75mila unità. La sofferenza tocca soprattutto l’occupazione nelle piccole imprese, investirà in maniera più consistente il sud e interesserà soprattutto i contratti a tempo determinato.
“Per ridare slancio all’occupazione e agli investimenti, le imprese hanno bisogno di un credito accessibile”, ha evidenziato il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. “In questo delicata fase economica è anche indispensabile individuare percorsi adeguati per dare impulso ai consumi, puntando anzitutto sulla grande risorsa del turismo per attrarre flussi internazionali. Inoltre, per rilanciare la filiera delle costruzioni, nella quale Excelsior segnala una più significativa perdita di posti di lavoro, assai utile sarebbe puntare su investimenti diffusi nella green economy e nelle infrastrutture fondamentali”.
Oltre 52mila assunzioni (il 34,2% del totale) nel I trimestre dell’anno sono esplicitamente orientate verso giovani al di sotto dei 30 anni, ma a questi se ne potrebbero aggiungere molti altri tra i circa 60mila assunti senza indicazione di età. Tuttavia, salvo qualche eccezione (rappresentata dai tecnici amministrativi, finanziari e bancari, nonché informatici e addetti al marketing e alle vendite), agli under 30 le imprese offriranno possibilità di lavoro soprattutto nelle professioni a minor contenuto tecnico-scientifico. L’industria e i servizi assorbiranno il maggior numero di lavoratori, mentre i settori più colpiti dalla crisi saranno costruzioni, commercio e turismo. La quota più consistente di uscite sarà data dalle scadenze di contratto.
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