Scrive Garavaglia:Sul nostro sito manca un tariffario al quale si possa far riferimento per orientarsi e far orientare i clienti sui costi che debbono affrontare per ottenere servizi adeguati. Credo che una associazione come la nostra si debba tutelare, per motivi di immagine e di professionalità, e non lasciare che i soci concorrano a budget o campagne o gare seguendo solamente l'obiettivo (fondamentale!) del fatturato. Forse (forse) oggi il mercato è in movimento, si espande in termini quantitativi e in nuove aree di intervento per cui si potrebbe pensare di poter rimandare la discussione sul problema, ma come sempre succede, il periodo non durerà per sempre, e poi è meglio affrontare il tema degli scontri all'ultimo budget in tempo di pace, piuttosto che in carestia. Poi l'associazione deve anche, come dico sempre, fornire strumenti agli associati; un orientamento, badate solo orientamento, su questo versante della professione sarebbe molto utile. Ovviamente non penso a uno strumento rigido verticistico imposto e in regime sanzionatorio, solo un piccolo programma che ci aiuti e nemmeno penso a qualcosa che affronti il dettaglio delle singole voci o aree di lavoro (es. allestimento sala oppure conferenza stampa) penso sostanzialmente a un compenso base per servizi professionali. Io non ne ho uno, finora sono andato a naso, e non ho mai avuto sentore che ce ne fosse uno disponibile, interno o esterno a FERPI. Se ne avete uno o sapete dove posso trovarlo vi ringrazio dell'informazione. Ora, in attesa di avere da voi una risposta, cercherò di saperne di più e/o di immaginare come potrebbe essere uno strumento del genere. Grazie, Riccardo GaravagliaRisponde Toni Muzi Falconi:Cominciamo per prima cosa ad affermare che la questione che tu poni non riguarda soltanto, come potrebbe apparire a prima vista, i consulenti e il liberi professionisti ma anche quei colleghi che lavorano all'interno delle organizzazioni.Tenendo conto che giustamente l'Autorità Antitrust vigila con molta attenzione contro i tariffari professionali predisposti dalle associazioni e dagli ordini (anche Ferpi e Assorel a suo tempo ne hanno fatto le spese), la sostanza del quesito che tu poni è: qual è il giusto compenso professionale?Le variabili sono tante, ma qualche punto fermo credo si possa definire. Immaginiamo tre livelli di competenze/esperienze base:Volete dire la vostra? Scrivete alla redazione