La richiesta di danni ai colossi del tabacco da parte del governo federale nigeriano, a titolo di rimborso per la cura delle patologie create, è di 42,4 miliardi di dollari e l'accusa è quella di aver provocato molti danni alla salute e di aver promosso, con campagne mirate, il fumo tra i giovani. Si tratta di una delle prime cause importanti nel Continente Nero, dopo che da anni i big delle sigarette vengono accusati di prendere di mira il mercato africano. Il provvedimento arriva a seguito della denuncia di quattro stati nigeriani, che hanno avviato altrettante cause giudiziarie nei confronti degli esponenti dell'industria del tabacco. L'accusa è rivolta alla campagna dei quattro marchi per incentivare, soprattutto tra i giovani, l'uso della sigaretta: la distribuzione è avvenuta addirittura gratuitamente, nel corso di eventi e concerti sponsorizzati dai brand citati ed è stata secondo l'accusa troppo poco attenta all'informazione circa gli "effetti collaterali" del fumo. Inoltre sono state vendute sigarette contenenti pericolosi additivi, promuovendo la cattiva abitudine senza alcun riguardo alla corporate social responsibility spesso invocata.Si tratta di una causa legale vistosa quella intrapresa dalle istituzioni nigeriane contro i tre colossi delle sigarette, British American Tobacco, Phillip Morris e International Tobacco. L'Africa inizia a rifiutare il ruolo, attribuitole dall'industria delle sigarette, di nuovo bacino di consumatori.