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D'Ammassa: perché Connexia ha scelto di diventare una società benefit

30/10/2020

Redazione

Connexia cambia forma giuridica e diventa società benefit, ufficializzando così un percorso fatto di responsabilità sociale e impegno etico, diventato negli anni parte integrante del DNA aziendale. Ne abbiamo parlato con il CEO, Paolo D'Ammassa.

Dopo gli Stati Uniti, l’Italia è stata il secondo Paese al mondo e il primo in Europa ad avere introdotto nel proprio ordinamento, nel 2016, la forma giuridica di società benefit. Un’evoluzione del concetto di azienda che integra nel proprio oggetto sociale, oltre agli obiettivi di profitto, lo scopo di avere un impatto positivo sulla società e sulla biosfera. Perché proprio Connexia e perché ora?

Negli ultimi anni abbiamo sempre cercato di posizionarci come agenzia innovativa e “apripista” e, nello stesso periodo, abbiamo affiancato diverse aziende per aiutarle a definire il loro “purpose”, al fine di evolvere e rafforzare il loro brand e la relazione con gli stakeholder. Quindi è stata una naturale conseguenza porci la domanda: “ma qual è il nostro purpose? Quale può essere il purpose” di un’agenzia di comunicazione?”

In primis abbiamo pensato alle persone che lavorano in agenzia, alla creazione di posti di lavoro, alla valorizzazione dei talenti, ovvero alla creazione di un contesto sano e meritocratico dove le persone vengono contente in ufficio e mettono passione in quello che fanno. Poi abbiamo pensato alla comunità e al territorio, mettendo in primis alle organizzazioni benefiche. E ovviamente a diminuire l’impatto sull’ambiente.

Tutti questi pensieri, che negli ultimi anni avevano già generato una serie di attività, hanno subito una forte accelerazione durante il lockdown in primavera, accelerazione che poi ci ha portato nel mese di giugno ad avviare il processo di trasformazione in Società Benefit, conclusosi nelle scorse settimane.

Ci tengo a sottolineare che la trasformazione in Società Benefit rappresenta un passaggio intermedio del percorso di Connexia: intermedio perché formalizza una serie di attività che sono già in corso da diverso tempo, e mette nero su bianco l’impegno a consolidarle negli anni futuri.

Cosa significa per una società che si occupa di comunicazione diventare una società benefit?

In Connexia abbiamo declinato l’essere una società benefit su 5 pilastri. I primi due riguardano le organizzazioni benefiche, dove il primo è la destinazione a loro di una parte degli utili. Da svariati anni il ns. gruppo (Alchimia S.p.A. di cui Marina Salamon è Presidente e Azionista di riferimento) destina a ogni esercizio il 10% degli utili conseguiti a organizzazioni no profit, accuratamente selezionate tra quelle che hanno bassi costi di gestione, con particolare attenzione al mondo femminile e dell’infanzia, e a quello della tutela degli animali e della cura dell’ambiente.

Il secondo punto riguarda la messa a disposizione degli stessi enti no profit, le nostre competenze e i nostri servizi, offrendo consulenza strategica, di comunicazione e di marketing. E, ancora, fornendo tecnologia e formazione, affinché abbiano a disposizione nel tempo risorse adeguate per lavorare al meglio, attraverso un vero e proprio trasferimento di conoscenze. Negli ultimi 18 mesi abbiamo realizzato progetti per Fondazione Francesca Rava, NPH Onlus, Action Aid, Save The Dogs, Fondazione Arca e altre.

Il terzo pilastro è rappresentato dalle persone. Da tempo ci impegniamo a realizzare programmi concreti per salvaguardare il benessere psico-fisico, l’equilibrio vita-lavoro e la crescita professionale dei singoli collaboratori, valorizzando il talento di ciascuno in un contesto di correttezza, meritocrazia e formazione continua. Ad esempio, durante il lockdown, abbiamo realizzato numerose iniziative tra cui uno sportello per il supporto emotivo, lezioni di fitness la mattina, di yoga la sera, e ovviamente diversi webinar di approfondimento sulle competenze.

Tutte le nostre azioni sono ispirate ai principi della Diversity & Inclusion, con un approccio organizzativo finalizzato a raggiungere i migliori risultati attraverso la creazione di un ambiente inclusivo, dove i bisogni distintivi delle persone vengono gestiti in modo efficace ed equo. Crediamo che solo le aziende in cui «la gente sta bene» potranno vivere a lungo, sperimentando autentica innovazione di prodotto e di processo.

Il quarto pilastro riguarda la comunità e il territorio, quindi sviluppare progetti e piattaforme di comunicazione mettendoli a disposizione gratuitamente in tutte le occasioni in cui riteniamo che informazioni, dati o idee possano contribuire in modo positivo allo sviluppo della comunità o possano fornire approfondimenti specifici su temi di interesse comune. Un esempio per tutti la «mappa della generosità», una data application che abbiamo messo a punto nel pieno dell’emergenza sanitaria da Covid-19 volta a tracciare tutte le donazioni in denaro e materiali effettuate dalle singole aziende.

Infine l’ultimo preservare l’ambiente attraverso l’impegno costante e puntuale per la diminuzione dell’impatto sul nostro pianeta. Con un unico credo: no agli sprechi! Di carta, per esempio, con la dematerializzazione pressoché totale dei documenti. Di CO2, con la riduzione delle trasferte di lavoro, l’impiego di mezzi di trasporto sostenibili e l’utilizzo assiduo, da ben prima della pandemia, di sistemi di videoconferenza e smart working.

Auspichi che altre agenzie seguano il vostro esempio?

Assolutamente si, nei prossimi mesi la nostra comunicazione punterà al coinvolgimento di altri player del nostro settore, e già da ora siamo a disposizione per raccontare la nostra esperienza e fornire tutte le informazioni affinché altre agenzie si attivino in questa direzione.

Quali obiettivi vi date? Fra questi anche diventare una B Corp?

Gli obiettivi sono sia quello di consolidare ulteriormente i 5 pilastri, ma anche quello di promuovere questo approccio nella nostra industry, facendo da apripista e mettendo a disposizione di tutti, in modalità “opensource”, il percorso e i requisiti per diventare una Società Benefit. B Corp è una certificazione privata, che sicuramente prenderemo in considerazione nel futuro. Abbiamo deciso in questa prima fase di dare priorità alla parte istituzionale, trasformando la società da Srl a Società Benefit Srl per attestare e garantire il nostro impegno in maniera forte e duratura nel tempo.

 

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