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Da Comunicatori pubblici tre segnalazioni

25/01/2005

Formare i giornalisti sui temi europei, un seminario di aggiornamento sull'Europa e intervista su Iperbole, la rete di Bologna.

Da ComunicatoriPubblici Newsletter - Anno IV N. 142 (21/01/05)Formare i giornalisti per formare i cittadini europeiLa comunicazione e i mass media svolgono un ruolo cruciale e strategico nella percezione dell'Europa da parte dei cittadini, nella creazione e negli orientamenti dell'opinione pubblica. Non è un caso che comunicare la Nuova Europa sia uno degli obiettivi più pressanti delle autorità e degli esponenti politici delle istituzioni europee. È sulla base di questa considerazione che il Comune di Modena ha promosso un seminario di aggiornamento per giornalisti e addetti agli uffici stampa.Un giornalismo più attento e partecipe a quanto accade in Europa rende un servizio alle istituzioni e contribuisce a preparare i cittadini a svolgere in maniera attiva il loro compito di cittadini. I giornalisti sono dunque un target strategico per le istituzioni: sono loro i protagonisti nel produrre e diffondere informazione. E se negli ultimi anni la stampa ha dedicato un'attenzione crescente alle istituzioni europee, è anche vero che non sempre temi, dibattiti, processi politici e normative vengono trattati con sufficiente completezza e precisione.Scattano spesso meccanismi di vendibilità della notizia: certe tematiche sono percepite come troppo complicate e lontane, e quindi spesso sono escluse dall'agenda setting. Altre volte la necessità di semplificare e rendere comprensibili in poco tempo notizie anche di un certo rilievo rischia di portare alla banalizzazione del contenuto, senza permettere un approfondimento serio di argomenti dalle mille sfaccettature e possibili riflessi sulla vita quotidiana di tutti.La ratifica stessa del Trattato che adotta una Costituzione per l'Europa, occasione importante di riflessione e dibattito per l'opinione pubblica europea, andrebbe accompagnata da una efficace campagna di comunicazione a livello locale, per spiegare il testo prima di tutto, ma anche per coinvolgere i cittadini in questo passaggio storico chiave del percorso di crescita dell'Unione Europea.Non dimentichiamo, inoltre, che il Presidente della Repubblica, in occasione del premio Saint-Vincent, ha invitato i giornalisti a comunicare di più l'Europa. La stampa ha le potenzialità per contribuire davvero a rendere le istituzioni comunitarie più democratiche, trasparenti e vicine ai cittadini. Lo può fare se evita lo stereotipo, che così spesso si affaccia tra le righe degli articoli, e l'effetto di spettacolarizzazione della notizia, puntando maggiormente alla comprensione di chi legge o ascolta.Un compito non facile ma ambizioso, quindi, che merita vi sia dedicato uno sforzo più evidente e consapevole. Conviene provare per avere in futuro cittadini europei che si sentano veramente tali e non parte di una entità sovrastatale nata a tavolino, senza una vera conseguenza sulla vita e il modo di pensare di individui appartenenti a nazioni con culture e sensibilità tanto differenti.La redazione - 21/01/2005Stefano Bonaga: "Con Iperbole scoprimmo l'uso sociale di Internet"Al tempo era assessore alla Innovazione amministrativa nella giunta Vitali. Bonaga, docente di filosofia presso l'Università di Bologna, è stato tra i promotori di una iniziativa che avrebbe cambiato il modo di usare Internet nelle amministrazioni: un servizio accessibile, gratuito, interattivo. Un mondo con infinite applicazioni sociali. Gli abbiamo chiesto quale fu l'idea alla base di un progetto destinato a raccogliere tanti consensi sia nazionali che internazionali.D: Dott. Bonaga, Bologna festeggia i dieci anni di Iperbole, come era stata pensata la rete all'inizio e quali sono stati i punti di forza che ne hanno decretato subito il successo?R: "Il progetto è nato prima di tutto come risposta a una domanda teorica: come ridurre la complessità sociale? L'eccesso di domande che insistono sulla Pubblica Amministrazione, rispetto alla capacità reale di farvi fronte? Come assessorato che doveva pensare all'innovazione della macchina amministrativa, bisognava far fronte ad un deficit dell'amministrazione di fronte alla mole di istanze. Esisteva poi un terreno politico-culturale del progetto che coincideva con la liberalizzazione dell'uso di Internet da parte di Cineca. L'accesso gratuito a Internet ne svela il suo uso sociale: la rete diviene un mondo, uno spazio proprio, non solo uno strumento. E soprattutto emerge quello che è il nucleo della rete: l'interattività, un uso di Internet attivo da parte dei cittadini, che consente un dialogo concreto tra cittadini e P.A.".D: Al di là delle celebrazioni cosa dovrebbe fare il comune con Iperbole, per potenziare e sviluppare ancora di più la rete civica?R: "Il fatto che Iperbole sia stata la prima rete civica italiana non vuol dire che oggi, a distanza di dieci anni, sia ancora la migliore. L'interattività non nasce da sola, ma va gestita. Nella sua prima fase di sviluppo, poche erano le funzioni interattive, pochissimi erano i cittadini che conoscevano Internet o lo usavano per lavoro. L'interattività, anche tra i cittadini stessi, è stata avviata, ma l'organizzazione pubblica si è poco attivata per gestire questo rapporto. Se Iperbole ha rischiato di diventare solo una bacheca questo non è un problema dello strumento, ma della gestione. La strada era chiara fin dall'inizio: bisognava puntare a quel rapporto e a potenziare l'interattività, magari con sondaggi, reti e convegni. Internet può diventare strumento veloce di ricognizione sociale, è uno spazio aperto sullo stato dell'arte del rapporto tra cittadini e amministrazione, ma se manca una strategia di gestione rischia di diventare un contenitore vuoto. È una questione principalmente politica, quindi: quanto investe una amministrazione per dare valore e intelligenza a questo contenitore? Perché questo significa riempire il contenitore di contenuto".D: In che modo le nuove tecnologie possono cambiare la Pubblica Amministrazione e la vita dei cittadini, il modo di lavorare, studiare, pensare...R: "Internet ha già cambiato molto il modo di lavorare e vivere. La rete è una risorsa enorme che dà a tutti la possibilità di andare direttamente alle fonti, permettendo una crescita culturale significativa. Si tratta prima di tutto di un grande risparmio di tempo, ma anche di una enorme quantità di informazione che va necessariamente strutturata. Bisogna quindi fare un grosso lavoro all'interno di questa risorsa dalle potenzialità enormi. Se la rappresentativà degli interessi dei cittadini è più efficace con le nuove tecnologie anche il rapporto con le P.A. è maggiormente codificato. Si tratta di mettere intelligenza nel cuore delle nuove tecnologie con l'obiettivo principale di ottenere efficacia ed efficienza nel rapporto tra cittadini e amministrazione: tra gli interessi e le istanze dei primi e la risposta che è in grado di dare la seconda. Ancora una volta è una questione di intelligenza e di gestione. Internet è un mondo a sé, e inteso in questo modo non ha a che fare con le nuove tecnologie".Giorgia Iazzetta - 21/01/2005Comunicare la Nuova Europa: un seminario di aggiornamento per la stampa
Comunicare la Nuova Europa. È questo il titolo di un seminario promosso dall'Ufficio Progetto Europa del Comune di Modena, in collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e l'Ufficio del Parlamento Europeo a Milano, rivolto a giornalisti e addetti agli uffici stampa. Il seminario si svolgerà a Modena venerdì 25 e sabato 26 febbraio e sarà suddiviso in quattro sessioni: giuridica, economica, geo-politica e tecnico-comunicativa. Tra i relatori ci saranno membri del Parlamento europeo e di altre istituzioni comunitarie, economisti, esperti di relazioni internazionali e giornalisti di organi di stampa nazionali. L'evento ha il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, della Provincia di Modena, dell'Ordine dei Giornalisti Emilia-Romagna e dell'Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale.Il seminario intende affrontare le questioni al centro del dibattito europeo, con l'obiettivo di fornire alcune chiavi di lettura dei temi più rilevanti, declinandoli con approcci e linguaggi fruibili dagli addetti ai lavori. Di fronte alla difficoltà di comprendere appieno l'influenza sempre maggiore delle istituzioni e delle dinamiche comunitarie nelle politiche nazionali, nonché l'importanza di questi temi, si rileva spesso una carenza di momenti e strumenti in grado di rendere questo possibile. E il seminario si colloca proprio in questa prospettiva, considerando i giornalisti un target di destinatari strategico per le istituzioni, quanto poco usuale nell'ambito delle iniziative a tema europeo promosse dagli enti locali.Dopo il saluto del Sindaco di Modena, Giorgio Pighi, introdurrà i lavori Alessandro Rovinetti, segretario generale della Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale. Nei due giorni si avvicenderanno gli interventi degli esperti sulle quattro aree tematiche.Pubblicheremo nelle prossime settimane il calendario dettagliato dei lavori con i relatori invitati.Visita il sito del Progetto Europa www.comune.modena.it/progettoeuropa
La redazione - 21/01/2005
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