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Democrazia, la centralità della formazione delle elite

16/02/2009

E' il tema principale del nuovo lavoro di Mario Caliguri, "La formazione delle élite. Un pedagogia per la democrazia". Il libro verrà presentato a Roma, mercoledì 18 febbraio, presso l’Università “La Sapienza”.

“Occorre ripartire dalle élite per migliorare le prestazioni della democrazia”. E’ questo il concetto attorno al quale ruota il nuovo libro di Mario Caligiuri, “La formazione delle élite. Un pedagogia per la democrazia”, edito da Rubbettino.


Caligiuri è professore di Pedagogia della comunicazione all’Università della Calabria e di Comunicazione pubblica alla Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università “La Sapienza” di Roma. E proprio a Roma presso “La Sapienza” che mercoledì 18 febbraio 2009 alle ore 19.30 al Centro Congressi della Facoltà di Scienze della Comunicazione situato in via Salaria 113, Caligiuri presenterà il suo lavoro, nell’ambito della iniziativa “Martedì d’autore. Opinione pubblica e democrazia a confronto”, promossa dalla Facoltà di Scienze della comunicazione, presieduta da Mario Morcellini.


Il libro di Caligiuri verrà presentato dal professore dell’università di Bologna Angelo Maria Petroni, consigliere di amministrazione della Rai e già Direttore della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione. L’incontro sarà coordinato da Michele Prospero, docente di Scienza politica della Facoltà di Scienze della Comunicazione della Sapienza Università di Roma.


Nella quarta di copertina del libro si legge che “La crisi della democrazia rappresenta uno dei nodi cruciali del nostro tempo. Polemizzando con chi ritiene possibile un rinnovamento che parta dal basso, l’autore Mario Caligiuri propone una riflessione pedagogica, ipotizzando un modello sociale ricostruito a partire dalla formazione delle élite.
Ispirandosi all’analisi gramsciana, ipotizza inoltre la nascita di un inedito blocco sociale, composto da giovani laureati e dai piccoli e medi imprenditori: le uniche due categorie che potrebbero trasformare la società italiana in un mondo della globalizzazione dove tutto è possibile”.
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